Il cambiamento radicale del concetto di Autismo negli anni
Il contributo della dottoressa Domenica Puntorieri, neuropsichiatra infantile del distretto Jonio nord, in occasione della giornata Giornata per la consapevolezza sull’Autismo
CORIGLIANO-ROSSANO - Pubblichiamo di seguito il contributo della dottoressa Domenica Puntorieri, neuropsichiatra infantile del distretto Jonio nord, in occasione della giornata Giornata per la consapevolezza sull’Autismo
«Il 2 aprile, si celebra in tutto il mondo la “Giornata per la consapevolezza sull’Autismo”, istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’ONU, per sensibilizzare l’attenzione della comunità in merito ai diritti delle persone nello spettro autistico.
Il DSMV (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) definisce i Disturbi dello Spettro Autistico secondo due principali criteri: “deficit persistenti della comunicazione sociale e dell'interazione sociale, e attivazione di pattern di comportamento, interessi o attività ristretti e ripetitivi”, che segue tutto l’arco della vita dall’embriogenesi all’adulto, con manifestazioni fenotipiche variabili ed eterogenee sia per lo stesso individuo sia nell’ambito di diversi cluster fenotipici con un grado di livello di gravità che varia.
Nel corso degli anni si è assistito ad un cambiamento radicale del concetto di Autismo, introducendo la definizione di “spettro autistico”, in quanto l’enorme variabilità individuale in termini di entità e sintomatologia rendeva difficile l’individuazione ed il trattamento di persone che presentavano caratteristiche riconducibili a tale condizione. Nello Spettro sono presenti sindrome di Asperger, ragazzini verbali ma con disturbo pragmatico semantico e interessi atipici ristretti fino a ragazzini con assenza di linguaggio e disabilità intellettive gravi, con manifestazioni anche di autolesionismo.
L’ezio-patogenesi è multifattoriale: genetica, fattori predisponenti di sofferenza pre, peri e post-natali in interazione con fattori traumatici contestuali».