La protesta dei fornitori: «O ci pagano oppure siamo pronti a bloccare i cantieri della Statale 106»
È in corso il sit-in di protesta dei creditori del Consorzio di Bonifica di Trebisacce: «Vogliamo risposte da Occhiuto e dalla Regione». Gli imprenditori: «L’Ente rischia di bruciarci milioni di euro e noi siamo sul lastrico e pieni di debiti»

TREBISACCE – Come annunciato alla vigilia del ponte dell’Immacolata, stamani imprese e fornitori che vantano crediti per quasi 13 milioni di euro dal Consorzio di Bonifica di Trebisacce si sono ritrovati davanti alla sede dell’ente consortile, nella cittadina jonica, per un sit-in di protesta pacifico volto a richiamare l’attenzione delle istituzioni regionali riguardo alla loro vertenza e che, in caso di assenza di risposte, è pronto a spostarsi nel vicino cantiere del Terzo Megalotto, dove si sta realizzando il raddoppio della Statale 106 Sibari-Roseto, bloccando di fatto l’opera.
Un nutrito gruppo di imprenditori, quelli che in questi anni hanno svolto per conto dell’ente lavori di bonifica, regimentazione delle acque e ripristino fluviale o, ancora, che hanno fornito la struttura di materiali irrigui e di necessità per la messa in opera degli interventi, in queste ore sta presidiando i cancelli della direzione del Consorzio lunga la ex statale 106. Con loro hanno portato camion, ruspe, benne meccaniche, tregge mettendole di traverso lungo la carreggiata.
«Chiediamo un confronto con il management consortile e con la Regione Calabria» ci dice Marco Massaro, a nome e per conto di tutti i colleghi rappresentanti delle imprese. «Noi abbiamo lavorato e sempre, con puntualità, abbiamo onorato i contratti. Ora rivendichiamo il diritto di essere pagati».
Quello che fa più rabbia e che rincresce è che ai debiti accumulati dalla precedente gestione consortile si aggiungono anche quelli che sta producendo il nuovo commissario, insediatosi nella primavera scorsa. «E tutto questo – sottolinea Massaro – con una prospettiva del tutto incerta». Perché? «Cosa ne sarà – si chiedono gli imprenditori creditori - del Consorzio dei Bacini dello Jonio cosentino quando entrerà a pieno regime la Riforma dei Consorzi varata dalla Regione Calabria? Se prima non verranno saldati gli arretrati, con la messa in liquidazione dell’Istituto rischiamo che ci vengano bruciati tutti i crediti e noi rimarremmo pieni di debiti nel momento di crisi più buia degli ultimi 50 anni».
La situazione è davvero allarmante. Tra chi protesta, infatti, c’è anche chi in questi mesi, proprio a causa dei mancati introiti dei lavori fatti e mai pagati dal Consorzio (alcune aziende sono monomandatarie e di fatto hanno lavorato solo per l’ente di bonifica) hanno dovuto chiudere battenti, licenziare dipendenti o addirittura dichiarare fallimento. Immaginabile, dunque, quale sia lo stato di apprensione e la preoccupazione che tiene alle corde queste persone.
«Se non dovesse bastare questa protesta di oggi – precisa ancora Massaro - per avere considerazione da chi (il presidente Occhiuto e l’assessore Gallo su tutti) deve darci delle risposte, siamo pronti a spostarci a Catanzaro davanti alla sede della Regione e siamo disposti anche a bloccare i lavori della costruenda statale 106».