Alta Velocità a Tarsia, Civicrazia si rivolge al Difensore Civico per tutelare diritto alla mobilità della Sibaritide-Pollino
I rappresentanti del movimento (Rago, Antoniotti e Campana) rilancianco i dati dell'inchiesta sociale sulla mobilità fatta dall'Eco dello Jonio lancia un appello/esposto al tutore dei diritti dei cittadini calabresi

CORIGLIANO-ROSSANO – Non è passata inosservata, nemmeno questa volta, l’inchiesta sociale sul diritto alla mobilità, fatta in queste settimane dall’Eco dello Jonio. L’effetto domino che innescherebbe la rimodulazione del tracciato dell’Alta Velocità in Calabria con l’esclusione della rotta su Tarsia, potrebbe avere effetti devastanti per l’economia della Sibaritide-Pollino e, di conseguenza, escludere questo territorio dall’obiettivo convergenza che impone l’Europa.
Abbiamo scritto e dimostrato, in queste settimane, con numeri alla mano, come nella Calabria del nord-est si è lontanissimi dal rientrare nella cosiddetta golden hour di accesso ai servizi, mancando strade e mezzi di trasporto pubblici adeguati; abbiamo sottolineato come, invece, altri territori limitrofi (vedi la Basilicata) si stanno attrezzando per potenziare i loro servizi sulla mobilità (e non solo); e abbiamo anche lanciato una provocazione: se la Sibaritide-Pollino, nonostante produca quasi la metà del Pil della Calabria, continua ad essere considerata un territorio esterno alla Calabria stessa allora è giusto che i cittadini di quest’area si determino nel chiedere “ospitalità” alla vicina Lucania.
Tutto questo è diventato un appello sintetizzato e rivolto da Civicrazia, la coalizione di Soggetti e di oltre 4mila associazioni riuniti e impegnati affinché il potere pubblico sia davvero al servizio del cittadino, al Difensore Civico della Regione Calabria, Ubaldo Comite, per chiedere un intervento urgente nei confronti delle Ferrovie dello Stato, della Regione, nonché della Provincia d Cosenza e dei Comuni interessati, affinché sia ripristinato un diritto negato alla mobilità, in particolare sulla rete ferroviaria, ai cittadini della Calabria del nord-est.
Nel ricorso sottoscritto dai responsabili di Civicrazia Calabria, Alfonso Rago (settore giuridico), Giovanni Antoniotti (territorio) e Domenico Campana (istituzioni) si chiede al Difensore Civico, in particolare, di intervenire presso le Ferrovie dello Stato per «comprendere ogni aspetto» della rimodulazione del progetto dell’Alta Velocità nel tratto Nord-Est della Calabria, che ha escluso il passaggio da Tarsia ed ha eliminato così l’aggancio con la Sibaritide che resta fuori dalla ‘’golden hour’’ della mobilità.
Di qui la richiesta al Difensore Civico di «rappresentare alle Ferrovie dello Stato la necessità di formulare concreti ed immediati interventi per rimodulare il progetto» mentre «va contestata alla Regione, alla Provincia di Cosenza ed ai Comuni interessati, ogni inerzia e va richiesto quali progetti correlati ai fondi europei o al Pnrr, constatate le opportunità sussistenti, stiano concretamente attivando per dare risposta a questa rilevante questione della mobilità».
«Quello della mobilità – scrivono nel ricorso i responsabili di Civicrazia Calabria – è un allarme vero e proprio. Nell’area della Sibaritide e più in generale nell’area nord-est della Calabria, mancano ferrovie e mancano connessioni vere e veloci con gli aeroporti. Tali carenze non fanno altro che alimentare la costante desertificazione sociale della Calabria del Nord-est. È una situazione del tutto paradossale se si considera che quasi il 30 per cento del Pil della Calabria viene prodotto nell’area Sibaritide-Pollino.
Lo studio redatto dalla Svimez – aggiungono – certifica che in Calabria la rete è elettrificata in misura molto più bassa e che solo una piccolissima parte è a doppio binario. Catastrofico il quadro fotografato dal Rapporto Pendolaria 2023 per quanto attiene la situazione ferroviaria calabrese. Il 70% dei 965 chilometri della rete ferrata calabrese – sottolineano i responsabili di Civicrazia – è a binario unico e quasi la metà dell’intera rete non è elettrificata, mentre l’Alta Velocità per l’intera tratta jonica è una vera e propria chimera».
Ora resta da capire le prossime mosse che vorrà attuare il Difensore Civico per far fronte non solo a una esigenza ma a quello che - di fatto - è il grido d'allarme e di dolore di un territorio che conta un'utenza di oltre 200mila persone.