11 ore fa:Il Centro Ottico Pugliese dona un defibrillatore DAE alla comunità di Co-Ro
10 ore fa:Ad Altomonte l'attesa proiezione del film "Quando soffia il vento"
10 ore fa:Patenti sospese, l'ira di chi è stato sanzionato: «Le pene dovrebbero essere commisurate ai diritti»
12 ore fa:Co-Ro si prepara ad ospitare il campionato interregionale di Taekwondo
16 ore fa:Cariati, l’opposizione chiede intervento del prefetto per tutelare i diritti dei consiglieri
14 ore fa:Il regista Antonio Iapichino incontra gli studenti del Polo Liceale
15 ore fa:Raduno dei calovetesi in Toscana: organizzato il viaggio di comunità
12 ore fa:Riattivazione reparto Medicina al Chidichimo: oggi i primi tre ricoveri
13 ore fa:Mancata riapertura della ferrovia jonica, Scutellà all'attacco del Governo
9 ore fa:Salta il punto sulla centrale del Mercure in Consiglio regionale: insorge il Partito Democratico

Olivo preoccupata per il disinteresse verso la ricorrenza del compatrono San Nilo

2 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – «Mancano appena venti giorni alle festività di San Nilo, co-patrono della città ed incluso tra i Marcatori Identitari Distintivi (MID) della Regione Calabria. Nessuno, però, ad oggi conosce l’eventuale programmazione delle manifestazioni civili. Ormai è un classico della dottrina Stasi che non solo ha snaturato tutti gli eventi popolari e della tradizione, cancellando secoli di storia sociale della città, ma ora sta per compiere un nuovo ed irrevocabile passo: quello di cancellare definitivamente le radici della memoria delle due comunità di Corigliano e Rossano».

È quanto sostiene l’assessore provinciale al patrimonio e agli affari generali e consigliera comunale, Adele Olivo, preoccupata del «disinteresse che si percepisce per quella che ovunque sarebbe considerata, organizzata e comunicata con largo anticipo come uno degli eventi identitari più attesi ed importanti, prestigiosi ed autorevoli anche alla luce delle diverse connessioni interregionali ed internazionali che la figura di Nilo da Rossano consentirebbe da tutti i punti di vista».

«Vorrei ancora una volta ricordare al Primo Cittadino – aggiunge la consigliera comunale – che non possono esserci grandi eventi che tengano, se poi dietro non c’è una filosofia di fondo mirata a far sì che la spesa pubblica per un concerto qualsiasi, possa creare un ritorno economico nel tessuto sociale e produttivo della città. In quel caso sono solo soldi che potrebbero essere serenamente annoverati in investimenti sì, ma di campagna elettorale anticipata. Lo ripeto, perché a questa domanda ancora non ho avuto risposte: a cosa serve organizzare un grande concerto o spettacolo se questo non restituisce nulla in termini finanziari alla comunità ed in modo duraturo? Qualcuno misura il ritorno di questo fiume di denaro pubblico o va bene soltanto lo show-business di qualche ora in piazza?».

«Nessuno risponde – continua – perché, come sempre, il Primo Cittadino dispone dei soldi pubblici per fare quello che vuole, senza criterio ma soprattutto senza programmazione. Quello che dovrebbe essere l’evento di San Nilo è una delle celebrazioni identitarie per antonomasia che racchiude il sentimento popolare attorno alla figura di quel monaco che ebbe un’importanza straordinaria nella storia d’Europa. Dispiace, ad esempio, che il Sindaco, dall’alto della sua supponenza, abbia deciso di revocare il finanziamento all’associazione Contatto che da anni proponeva la rievocazione storia della vita di Nicola Malena, proprio nel giorno delle festività patronali. Una bella iniziativa che se fosse stata valorizzata in un contesto più ampio di promozione territoriale avrebbe avuto un respiro culturale di gran lunga maggiore rispetto a quello in cui è stato relegato da questa Amministrazione Comunale».

«Del resto – incalza – a Stasi piace vincere facile. Sicuramente per il 26 settembre proporrà un bel concerto di piazza, magari da svolgersi al traforo e non più in piazza Steri, come ormai accade da anni per l’altra grande festa identitaria dell’Achiropita, che attirerà qualche migliaio di persone che gli faranno da piazza per il rituale comizio post concerto. Ormai è un pacchetto confezionato e ben rodato, che non costa nulla in termini di impegno, idee e proposta ma che con qualche decina di migliaia di euro di soldi pubblici foraggia il populismo spietato e senza confini del nostro sindaco. Altra cosa – conclude Olivo – nulla è gratis: quelli che vengono spacciati come concerti gratuiti per tutti, sono comunque pagati con i soldi pubblici, di questa comunità, con i nostri soldi». 

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.