24 minuti fa:Avvisi elettronici e rete digitale, Colamaria (Udicon): «Un’occasione da non perdere»
13 ore fa:Completamento Sila-Mare: cittadini chiedono la convocazione un Consiglio Comunale aperto
1 ora fa:Saracena, il sindaco agli studenti: «Siate protagonisti del futuro. La scuola è il primo bene comune»
16 ore fa:Allarme spopolamento in Calabria: «Abbiamo perso un’intera città»
15 ore fa:Giuseppe Fino tra i protagonisti del prestigioso torneo "Premier Padel" di Düsseldorf
14 ore fa:I Parchi Archeologici di Crotone e Sibari fanno il boom di visitatori: più di 140mila in tre mesi
13 ore fa:L’Unical celebra sei anni di successi: innovazione, crescita e apertura al territorio
54 minuti fa:Santino Soda alla guida di Democrazia Sovrana e Popolare nell’alto jonio cosentino
16 ore fa:Campionati Europei U18 di Beach Volley: spettacolo sul lungomare di Schiavonea
15 ore fa:Pugliese si candida al fianco di Tridico: «Un atto d'amore per la nostra terra»

Il re della pizza Sorbillo colto da infarto al lavoro in Calabria: salvato al "Pugliese Ciaccio"

1 minuti di lettura

CATANZARO -  «Sono rinato grazie alla bravura dei medici, degli infermieri e di tutto il personale sanitario calabrese». Brutta esperienza per il noto pizzaiolo napoletano Luciano Sorbillo (in foto con il professor Antonio Vincenzo Ciconte, ndr), appartenente all’omonima famiglia, colto da infarto mentre era al lavoro pochi giorni fa in Calabria. A rendere noto l’accaduto è lo stesso Sorbillo sul suo profilo Facebook. Il pizzaiolo aveva già l’infarto in atto quando si è recato in una farmacia dove subito è stato sottoposto a un elettrocardiogramma. L’esito dell’esame, grazie alla telemedicina, è stato sottoposto al vaglio dei sanitari di un centro che si trova a Brescia i quali, ravvisato l’imminente pericolo, hanno lanciato l’allarme e Luciano Sorbillo è stato trasportato con un elicottero in ospedale a Catanzaro dove ad attenderlo ha trovato una equipe pronta a intervenire.

«Sembra un film – scrive Sorbillo – mi sento male ma grazie all’elisoccorso, riesco a entrare in ospedale, al Pugliese Ciaccio di Catanzaro. L’equipe dell’Unita Operativa Utic diretta dal professore Antonio Vincenzo Ciconte mi ha riportato alla vita. Sono rinato grazie alla bravura dei medici, degli infermieri e di tutto il personale sanitario calabrese. Grazie a un elettrocardiogramma e un messaggio in telemedicina sono ancora vivo. Il mio cuore ha ceduto ma le mani dei medici dell’Ospedale Ciaccio Pugliese di Catanzaro mi hanno rimesso in piedi. Le cose forse dovevano andare così ma colgo l’occasione per dire che se oggi sono vivo lo devo alle persone che mi sono state vicine con amore e affetto, ai medici, al telesoccorso, all’elisoccorso e alla grande professionale medica del Sud Italia. Il meridione è garbo, professionalità ma soprattutto umanità. Calabria mia».

(Fonte Ansa)

Veronica Gradilone
Autore: Veronica Gradilone

26 anni. Laurea bis in Comunicazione e Tecnologie dell’Informazione. Mi piace raccontare le storie, non mi piace raccontare la mia