La lotta per la sanità della comunità di Trebisacce che non vuole "contentini" ma un ospedale generale
Da tempo i cittadini chiedono alla politica di far valare il diritto alla salute ma il piano della rete ospedaliera ha previsto una misura che di fatto fa retrocedere il presidio sanitario, il tutto mascheranto dietro gli attributi della conquista

TREBISACCE - È notizia di qualche settimana fa: l'ospedale Chidichimo di Trebisacce va verso la riapertura (leggi qui l'articolo). Ma è davvero una conquista degna di nota? Il Comitato Civico Ospedale Trebisacce, che monitora e segue le sorti che di volta in volta interessano presidio sanitario cittadino, non ne è affatto convinto e denuncia le strumentalizzazioni delle notizie sulla riapertura.
Secondo disposizione del Decreto ministeriale 70/2015, infatti, l'ospedale in questione doveva essere configurato come ospedale generale di pronto soccorso mentre si trova ad essere relegato tra gli ospedali di zona disagiata.
«Leggiamo - affermano - alcune note stampa dove con enfasi viene ringraziato il Governatore Occhiuto per aver disposto il finanziamento di circa tre milioni di euro per le sale operatorie dell’Ospedale civile “G. Chidichimo” di Trebisacce. Dopo la recente nota con la quale non solo si stigmatizzava l’esultanza del Sindaco di Trebisacce, solo perché nel nuovo piano della rete ospedaliera Trebisacce di fatto è stato retrocesso rispetto all’atto aziendale ASP concordato tra l’allora Sindaco, il Commissario Asp La Regina ed il Commissario ad Acta Dott. Urbani con la presenza anche del Dott. Laviola, ma anche rispetto all’ospedale di Praia a Mare che sebbene rispetto alla configurazione formulata dal Commissario ad Acta Sciabica, viene però configurato ai sensi del DM 70/2015 quale ospedale generale di P.S., non comprendiamo il motivo di un asservimento privo di riscontro e beneficio per Trebisacce e l’intero comprensorio. Noi siamo al fianco dei Sindaci preoccupati dell’arretramento dei servizi sanitari e la cancellazione di quelli ospedalieri nell’intero comprensorio dell’Alto Ionio con ricadute negative e anche dal punto di vista turistico e sociale».
Si chiedono poi il perché dei continui ritardi riguardanti l'arrivo di medici, che consentirebbe l'avvio della divisone di medicina ed i P.S., colpe imputabili alla Regione e quindi al Presidente Occhiuto, in qualità di Commissario ad Acta.
«Ricordiamo - sottolinenano - che ogni medico cubano costa € 4.700,00 alle tasche di ogni calabrese quando basterebbe invece fare più concorsi ed aggiungendo così il personale per garantire migliori servizi. In proposito ricordiamo che in effetti, il finanziamento delle sale operatorie per € 2.936.448,26 è stato disposto con decreto del Commissario ad ACTA (Dott. Urbani del 3.3.2021). di intesa con l’allora amministrazione comunale, di cui € 90.000,000 per far fronte alla verifica di vulnerabilità sismica per l’intero presidio ospedaliero, € 2.357.040,22 per i lavori del blocco operatorio con progetto esecutivo trasmesso dal Comune di Trebisacce approvato dall’ASP con delibera del D.G. n° 1031 del 5.6.2017 ed € 489.408,04 pari al 20% della somma delle voci precedenti per gli imprevisti. D’altronde basta leggere la premessa della delibera D.G. n° 326 del 7.8.2023 di approvazione del progetto esecutivo adeguato alle nuove norme. Infine è opportuno evidenziale che il Commissario Urbani proprio in esecuzione della delega del capo di gabinetto del ministero della salute del 21.7.2020 aveva già conferito l’incarico ad Invitalia per procedere all’intervento di adeguamento sismico del Presidio Ospedaliero. Tanto da evidenziare che in effetti era già stato tutto previsto e che il Commissario – Governatore Occhiuto ed ASP sono responsabili attualmente solo di ritardi e declassamento della configurazione dell’Ospedale».
Trebisacce e l’Alto Jonio manifestano dunque disagio e insoddisfazione, esprimendo un forte dissenso nei confronti di decisioni politiche che sembrano gettare solo fumo negli occhi, tanto da «esasperare e far implodere un intero territorio senza alcun reale o concreto motivo!»
«Chiediamo a tutti i Sindaci dei Comuni del Comprensorio - chiedono in conclusione - una forte coalizione per intervenire, sollecitare, contrastare ogni sopruso ed abuso omissivo di legge e far attuale gli interventi previsti da anni senza nessun timore, populismo e demagogia perché l’Ospedale di Trebisacce è un “bene zonale” al servizio di tutti e deve essere qualificato in generale! In base alle sentenze della corte di Stato, alla normativa di legge e soprattutto al codice identificativo, Trebisacce deve avere l’ospedale generale senza se e senza ma. Non c’è da attendere il completamento dell’ospedale della Sibaritide perché siamo abilitati ad avere autonomamente il nostro. È solo volontá politica l’effettiva riapertura con documenti alla mano la legge é dalla nostra parte, lo scrisse anche in un’interrogazione il Parlamento Europeo già oltre un decennio fa. Per il discorso distrettuale se non ripristineranno lo Jonio-Nord restando con Castrovillari, purtroppo tutti i cittadini dell’Alto Ionio cosentino dovranno dire addio definitivamente a tutti i servizi specialistici che già da ora sono stati logisticamente spostati od in stand-by o non riattivati».
L’intera popolazione dell’Alto Ionio cosentino attende, quindi, fiduciosa il ripristino di tutti i servizi che per normativa di legge le spettano al grido di "Basta chiacchiere!"