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Maturità, prima prova: l'Elogio dell'attesa ai tempi di WhatsApp "stravince" nella Sibaritide

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CORIGLIANO – ROSSANO – Alla maturità 2023 ha vinto l’attesa. E non ci riferiamo alle ore vissute prima degli esami, tra ricordi dei cinque anni di scuola, le amicizie (e gli amori) nati tra i banchi e le strade future che ognuno avrà intenzione di percorrere dopo questo momento di passaggio così importante e cruciale che segna la vita di ogni studente. La traccia più gettonata, anche nella Sibaritide, è stata la C2, ossia quella in cui si chiede di argomentare il concetto di attesa nell’era di WhatsApp, in una società che vuole tutto e subito senza la capacità di sapere aspettare.

D’altronde, era molto prevedibile che tra le proposte fosse proprio questa ad avere la meglio, sia perché il tema è decisamente vicino ai giovani d’oggi – fagocitati da una società dell’iper connessione, dove un like su facebook conta più di un complimento fatto di persona e in cui una doppia spunta blu non risposta (qui torniamo al concetto di tutto e subito) è il peggior sgarbo che si possa ricevere, sia perché le altre proposte erano ben lontane, forse, dalla scuola e dagli allievi di oggi.

«Nessuno si aspettava queste tracce - commentano i ragazzi “reduci” dalla prima prova -. Pensavamo di trovare autori come Svevo o Dannunzio, grandi assenti da tanto tempo, oppure qualche riferimento alla Regina Elisabetta. Piero Angela o la lettera aperta dell’ex ministro dell’istruzione Bianchi sulla reintroduzione delle prove scritte alla Maturità dopo la pandemia non ce le aspettavamo proprio».

A mente fredda però, una scelta del genere – proprio ora che è il primo anno in cui si torna a fare gli esami alla maniera pre-Covid - non è poi così lunare come si potrebbe pensare. In pochi, pochissimi, hanno scelto Quasimodo, poeta a cui spesso – per ragioni legate alla tempistica e ai programmi – viene dedicato davvero poco spazio. Moravia, per i nostri giovani, è praticamente un alieno.

Qualche mosca bianca ha deciso di accostarsi al testo di Federico Chabod, 'L'idea di Nazione', argomentando secondo la richiesta della traccia.

Un sentimento ha dominato su tutti: la serenità. Ieri sera i maturandi di Corigliano-Rossano si sono ritrovati all’anfiteatro del lungo mare a Rossano, con tanto di fuochi d’artificio alle 23, mentre a Schiavonea c’è stata una festa con dj. In molti sono accorsi per condividere insieme emozioni e aspettative di una delle notti più lunghe della loro vita…la notte prima degli esami. Meno partecipazione si è registrata, per motivi logistici, per i pendolari.

Questa mattina 8,45 cellulari e documenti di riconoscimento consegnati alla commissione e poi via con l’apertura dei plichi e la scelta delle tracce. Domani ogni indirizzo procederà con la seconda prova scritta in base alla scuola. Latino per il Classico, dove sperano in Seneca ma temono Tacito, matematica allo Scientifico, inglese al Linguistico e così via in base ai singoli indirizzi di studio.

Quel che è certo è che la maturità 2023 segna anch’essa un ritorno alla normalità e lo festeggia spegnendo le sue 100 candeline. Era il 1923 quando il ministro Giovanni Gentile introdusse la prova finale per tutti i licei italiani. Da allora ad oggi, questo traguardo resta uno dei più importanti e impressi nella memoria di tutti gli studenti.

Con gli scritti di oggi siamo solo all’inizio, forza e un in bocca al lupo a tutti i nostri ragazzi.

 

Valentina Beli
Autore: Valentina Beli

“Fare il giornalista è sempre meglio che lavorare” diceva con ironia Luigi Barzini. E in effetti aveva ragione. Per chi fa questo mestiere il giornalismo non è un lavoro: è un’esigenza, una passione. Giornalista professionista dal 2011, ho avuto l’opportunità di scrivere per diversi quotidiani e di misurarmi con uno strumento affascinante come la radio. Ora si è presentata l’occasione di raccontare le cronache e le storie di un territorio che da qualche anno mi ha accolta facendomi sentire come a casa. Ed io sono entusiasta di poterlo fare