16 ore fa:Corigliano-Rossano celebra la sua regina d'autunno: successo per il Clementina Festival
18 ore fa:Ponte sullo Stretto, è boom di candidature. Furgiuele (Lega): «Segnale dell'entusiasmo dei giovani»
20 ore fa:Sanità pubblica, tra fiducia e incertezza: la parola ai cittadini del nord-est della Calabria
19 minuti fa:Risolta la vicenda del fermo pesca 2022: giustizia per la marineria di Schiavonea
20 ore fa:Tommaso Zucco conquista la medaglia d'Argento alla Coppa Italia FIPE
19 ore fa:Doppio diploma Italia-USA: porte aperte a nuove opportunità internazionali per gli studenti del territorio
18 ore fa:Inaugurata la Festa del Cioccolato: tre giorni dedicata al gusto, all'arte dolciaria e alla tradizione artigianale
49 minuti fa:La Vignetta dell'Eco
1 ora fa:Mentre qui festeggiamo, da Casablanca partono gli aerei cargo di “simil-clementine”
1 ora fa:Resistenza a pubblico ufficiale, la Cassazione annulla la sentenza di condanna

Un giro d'Italia per dire agli italiani quanto è incazzato con lo Stato

1 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - Una citybike, uno zaino, un sacco a pelo e la generosità quotidiana delle persone che incontrare lungo la sua rotta. Ha già percorso, così, all'avventura, 5.300km, Sasà Gigante, il ristoratore piemontese di origine pugliese, che, a 60 anni compiuti, il 15 ottobre scorso ha deciso di chiudere bottega e partire lungo tutto lo stivale con l'obiettivo di "evangelizzare" quanti più italiani su uno Stato «padrone, ladrone e senza alcuna clemenza verso i suoi cittadini». Ieri in groppa alla bici, prestatagli da un amico, è arrivato fino a Corigliano-Rossano dopo una risalita lungo la costa jonica dove - ha detto - «ho toccato con mano il vero abbandono dello Stato».

«Sono incazzato con il mio Paese perché ci ha abbandonati. Vessati dalle tasse, con stipendi da fame e un continuo sistema di privazioni e paure scientificamente adottate per mettere in ginocchio i cittadini». In queste parole la sintesi e la motivazione del viaggio.

Salvatore Gigante, in Val di Susa ha un ristorante ma prima di arrivare ad aprire la sua attività per quasi trent'anni ha gestito un'officina meccanica in Piemonte. «All'inizio - racconta - le cose andavano bene, poi sono arrivati gli incentivi dello Stato a favore delle grandi aziende automobilistiche che ogni quattro anni davano e danno ancora oggi la possibilità alle persone di cambiarsi un'autovettura. Ovvio che con questo sistema le autofficine sono destinate a chiudere. È così che nel 2006 quasi non lavoravo più e mi sono dovuto reinventare un mestiere».

Forte della sua passione per i fornelli, Sasà, con sangue puro pugliese (appartiene ad una delle tante famiglie di emigrati del sud che si trasferirono al nord nel periodo del boom economico) decide di reinventarsi cuoco e poco più di dieci anni fa mette su il suo ristorante. Funziona ma prima la grande crisi del 2018, «poi i lavori della Tav che hanno annientato il turismo», e infine la batosta della pandemia lo hanno portato alla disperazione. «Lo scorso anno - ha detto nel suo racconto - a consuntivo sono stati più i soldi che ho dovuto dare allo Stato che il mio guadagno».

Da qui, allora, l'idea di partire verso un'avventura itinerante per tutto il Bel Paese per gridare il suo sdegno e la sua incazzatura nei confronti di uno Stato che sembra aver perso ogni contatto con la realtà e con i suoi cittadini. «Sono partito verso l'ignoto - questa la chiosa di Sasà - con l'obiettivo di riprendermi la mia libertà, quella che l'Italia mi aveva tolto».

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.