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Sopralluogo di Anas sulla Sila-Mare: Salvini manda a Ortiano il Capo della Direzione operativa

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LONGOBUCCO - Stamattina un lungo corteo di auto e tute gialle si è inerpicato lungo la Valle del Trionto. Era la carovana di dirigenti, tecnici ed esperti Anas che il Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha inviato sul luogo del crollo del viadotto della Sila-Mare per cercare di fare una prima, importante ricognizione finalizzata a riaprire subito e in sicurezza il tracciato a monte (Ortiano-Longobucco) e a ricostruire e rendere di nuovo percorribile il tracciato a valle (Ortiano-Destro) interessato dai crolli e dagli smottamenti del 3 maggio scorso. Non si sono fatte attendere gli impegni del capo del Dicastero di Porta Pia che appena venerdì scorso, a termine di un incontro a Roma con i sindaci di Crosia, Antonio Russo, e Longobucco, Giovanni Pirillo, aveva predisposto l'immediato sopralluogo di Anas sul posto.

A guidare la delegazione di Anas sulla Sila-Mare, solo di recente passata nelle competenze dell'Ente nazionale delle strade (la sua costruzione è partita con l'allora Comunità Montana Sila Greca e poi ultimata dalla Regione Calabria), c'era il capo della Direzione operativa, Matteo Castiglioni, giunto apposta da Roma per verificare de visu le condizioni strutturali dell'opera. Castiglioni era accompagnato dal capo Compartimento Calabria, Francesco Caporaso, e dal responsabile dell'Area Gestione Rete Calabria, Domenico Renda. Insieme a loro anche i sindaci di Longobucco e di Crosia, Giovanni Pirillo e Antonio Russo, presenti per "mettere a terra" la prima delle promesse e degli impegni assunti da Salvini per affrontare e cercare di risolvere, il prima possibile, la vertenza Sila-Mare.

Nessuna dichiarazione all'esito del sopralluogo, bocche cucite e tanti appunti alla mano. Da quanto si è riuscito ad apprendere, però, pare ci sia nelle intenzioni di Anas e quindi del Ministero dei Trasporti la volontà di rendere quanto prima transitabile il tratto a monte della SS177 dir che da Longobucco arriva fino al bivio di Ortiano, che non sarebbe stato intaccato dalle ultime piene del fiume Trionto. La prudenza, però, non è mai troppa e Anas sta già effettuando tutte le perizie del caso sui piloni sottostanti i viadotti. Tempi di apertura? Difficile a dirsi anche se la prima ordinanza di chiusura dell'arteria ne prevedeva la riapertura per domani (23 maggio). Tempi che, probabilmente, non saranno rispettati ma che con molta probabilità non dovrebbero dilatarsi di molto considerato che sul campo ci sono già mezzi e uomini specializzati alle verifiche statiche.

Discorso diverso per il tratto a valle, crollato il 3 maggio scorso. Qui, prima di aprire i cantieri sarà necessario attendere la conclusione delle indagini della Procura di Castrovillari. Una volta celebratosi questo passaggio dovrebbero iniziare i lavori di ripristino del viadotto crollato e di messa in sicurezza del restante tracciato. Nel frattempo che la magistratura chiuda il fascicolo, però, si potranno studiare sulle carte tutte le soluzioni ma soprattutto si potrà intercettare i fondi necessari alla ricostruzione. 

Le preoccupazioni della deputata Scutellà (M5s)

Insomma, passerà ancora del tempo e nell'intanto bisognerà creare le condizioni affinché i cittadini di Lognobucco e della Valle del Trionto non restino isolati. A tenere alta l'attenzione sulla questione sono ancora i parlamentari del Movimento 5 Stelle. «A fronte di cedimenti e smottamenti che minacciano la strada statale 177 si realizzino nell’immediato interventi di ripristino per evitare l’isolamento degli abitanti di Longobucco». Lo dichiara in una nota la deputata del Movimento 5 Stelle, Elisa Scutellà. «Dopo il crollo del viadotto della Sila-Mare non possiamo rischiare che l’unica arteria di collegamento venga meno con evidente rischi anche per l’incolumità e la sicurezza dei cittadini della zona. Auspico che Anas - aggiunge la parlamentare - si attivi con urgenza e che il ministro Salvini comprenda l’urgenza di un intervento non procrastinabile affinchè non si aggiunga una nuova emergenza alla già attuale crisi a cui è costretta la popolazione dopo il crollo del viadotto. Si assicuri, dunque, massima celerità negli interventi di ripristino affinchè non siano ancora una volta i cittadini a pagare per l’ennesimo atto di incuria che il nostro territorio deve fronteggiare» conclude la Scutellà. 

A riguardo, però, sono già in corso i lavori - attesi da mesi - per il ripristino di alcune frane lungo il vecchioo tracciato della SS177. La più importante, quella in località Destro che per lungo tempo ha messo in pericolo la viabilità interna dell'intero territorio, è finalmente oggetto di alcuni lavori. È iniziata, infatti, l'opera di contenimento che dovrebbe essere conclusa nelle prossime settimane. 

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.