La rimpatriata degli ex dipendenti della Centrale Enel di Rossano nel segno della solidarietà
Un centinaio di persone che hanno vissuto in sintonia tra loro all'ombra delle due torri di contrada Cutura si sono ritrovate per un rituale momento conviviale. Sarà inviato un importante contributo economico alle popolazioni emiliano-romagnole

CORIGLIANO-ROSSANO - Un centinaio di ex dipendenti dell’ormai dismessa Centrale Enel di Rossano si sono ritrovati presso un noto ristorante cittadino per una rimpatriata divenuta istituzionalizzata nel tempo.
Tutto è cominciato nel 2007, quando Saverio Lefosse ha avuto la felice idea di riunire i pensionati della Centrale; poi, di anno in anno, si sono aggiunti coloro che diventavano ex dipendenti per il raggiungimento dell’età pensionabile.
Bloccato per via della pandemia, negli anni precedenti, questo bel momento di aggregazione è ripreso quest’anno. Un lavoro certosino, fatto di contatti e di organizzazione della giornata, è stato portato avanti da Saverio e dai suoi amici collaboratori Peppe Scavelli, Luigi Madeo e Peppe Longo.
Un po’ di musica di sottofondo è stata garantita da Giannino Zangaro.
Molti i presenti giunti da ogni parte della Calabria (Castrovillari, Laino Borgo, Sersale, ecc.) e qualcuno anche da fuori regione come Luigi Pergola che è giunto da Palermo.
Tanti i messaggi giunti agli organizzatori da parte di persone che per motivi diversi non sono stati presenti, segno che è possibile creare ambienti positivi anche in posti di lavoro, dove il primo obiettivo è quello di fare bene il proprio mestiere.
La Centrale di Rossano, nel periodo di produttività, è stata il fiore all’occhiello dell’azienda. Produzione sempre ai massimi livelli e pochi infortuni sul lavoro ne hanno fatto un esempio per tutte le centrali del Paese, nonostante il tessuto locale non fosse certamente improntato sull’industrializzazione.
Nel corso della simpatica rimpatriata tanti gli abbracci, tanti gli aneddoti simpatici ed anche tanta gioia di rivedersi. Segno anche questo di un ambiente sereno, dove il rispetto dei ruoli, ma principalmente il rispetto delle persone è venuto sempre prima di ogni altra cosa.
Anche la solidarietà ha avuto un ruolo importante nella giornata; con l’accordo di tutti i presenti sarà inviato un importante contributo economico alle popolazioni dell’Emilia Romagna colpita dalla recente alluvione.
Probabilmente questo tipo di manifestazione è l’unica a svolgersi in Italia e non solo tra gli ex lavoratori di una Centrale termoelettrica.
Prendendo la parola per il saluto iniziale, Saverio Lefosse ha evidenziato tutto ciò ed ha ricordato sia le persone non presenti, perché combattono contro qualche malattia, quelle che abitano lontano, ma che hanno fatto giungere messaggi di vicinanza ed anche quelle che purtroppo non sono più tra noi.
Al termine della giornata non poteva mancare la torta e la foto di rito del gruppone, con il gioioso saluto ad un arrivederci all’edizione del 2024.