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Nella Sibaritide-Pollino la “solidarietà” dello Stato vale 45milioni di euro. Ecco le cifre comune per comune dei trasferimenti erariali

4 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – Con il Decreto legislativo 23/2011 lo Stato italiano persegue, almeno sulla carta, un obiettivo convergenza: quello di evitare sperequazioni, disuguaglianze tra tutti i comuni della nazione. Una pezza per giustificare e tenere in piedi il più ampio e sofisticato sistema del federalismo fiscale per il quale ogni ente “campa” in base a quello che riesce a riscuotere.

Si chiama fondo di solidarietà comunale. Per rimpinguare questo fondo, l’Italia mette ogni anno a disposizione dei suoi cittadini residenti nei singoli territori delle risorse (nel 2022 sono stati accantonati 3,5 miliardi di euro) che vengono ripartiti “equamente” tra i 7.901 municipi del Bel Paese. Chi più, chi meno, chi nulla e chi, addirittura, in passivo, incassa una cifra di solidarietà. Abbiamo spulciato le carte e i documenti dei trasferimenti erariali e abbiamo scoperto che nei 50 comuni che compongono il territorio della Sibaritide-Pollino la “solidarietà” dello Stato equivale a 45 milioni di euro. Soldi, questi che vengono re-investiti per lo più in servizi, nel funzionamento dell’apparato burocratico e nel consentire il mantenimento degli standard di qualità della vita. Ovviamente, non mancano le anomalie – anche stridenti – di questo sistema che si riscontrano anche nel territorio della Calabria del nord-est.

Abbiamo analizzato comune per comune le cifre che vengono assegnate agli enti locali facendo anche alcune scoperte su dati di cui fino ad oggi erano a conoscenza solo gli addetti ai lavori. Prima di analizzare le cifre e le loro anomalie, bisogna capire, però, cosa è e a cosa serve il Fondo di solidarietà comunale.

Cosa è il Fondo di Solidarietà comunale

Il Fondo di solidarietà comunale, dicevamo, costituisce il fondo per il finanziamento dei comuni, anche con finalità di perequazione. La sua dotazione annuale è definita per legge ed è in parte alimentata con una quota del gettito dell’Imu di spettanza dei comuni stessi e sulla quale in alcuni casi eclatanti si è creato un vero e proprio buco normativo. Esso è stato istituito dall'articolo 1, comma 380, della legge n. 228/2012 (stabilità 2013) in sostituzione dell'originario Fondo sperimentale di riequilibrio comunale - previsto dal decreto legislativo n. 23/2011 attuativo della legge n. 42 del 2009 sul federalismo fiscale - in ragione della nuova disciplina dell'imposta municipale propria introdotta dalla legge di stabilità 2013, che ha attribuito ai comuni l'intero gettito Imu, ad esclusione di quello derivante dagli immobili ad uso produttivo destinato allo Stato, nell'ambito di un intervento volto al consolidamento dei conti pubblici nell'emergenza finanziaria determinatasi negli ultimi due mesi dell'anno 2011.

Le cifre gigantesche di Corigliano-Rossano anche in questo caso “benedetta” dalla fusione

Insomma, parliamo di un fondo che si calcola in base alla quantità e qualità patrimoniale e immobiliare di un comune che rappresenta, di fatto, la misura della ricchezza dello stesso. In questa misura, nella Sibaritide-Pollino, il comune con maggiore esigenza volta a colmare le sperequazioni e a perseguire l’obiettivo convergenza è quello di Corigliano-Rossano che incassa ogni anno (fonte trasferimenti erariali 2022) oltre 12 milioni di euro. E anche in questo caso la fusione ha contribuito tantissimo alla riqualificazione dei fondi se si considera che nel periodo ante unificazione delle due municipalità Corigliano incassava una cifra attorno ai 4,2 milioni di euro mentre Rossano riceveva poco più di 5 milioni. Insomma, tre milioni di euro in più che aggiunti agli altri 2 milioni di euro di bonus fanno un tesoretto di 5 milioni di euro.

Castrovillari città normale

Le cifre gigantesche di Corigliano-Rossano, ovviamente non sono rapportabili a quelle degli altri comuni del territorio. Castrovillari che nella graduatoria demografica è appena dietro al grande capoluogo jonico incassa dal fondo di solidarietà poco più di 4 milioni di euro che, poi, rappresenta anche la cifra più importante rispetto al resto del territorio (facendo esclusione di Co-Ro). Ma se la misura sulla quale viene ridistribuito il fondo è quella della capacità patrimoniale/immobiliare uno dei comuni più penalizzati rimane Longobucco che pur avendo una superficie territoriale di oltre 212km quadrati, perlopiù in area montana disagiata e disabitata, ha comunque necessità di portare servizi nei 4 angoli del grande municipio. Il comune che fu caro allo scienziato Bruno incassa appena un milione di euro.

Le anomalie di Villapiana e Roseto Capo Spulico

Tra tutti i 50 comuni della Sibaritide quello che incassa di meno è Montegiordano con appena 149 mila euro. Ma tra il poco e il nulla il passo e lunghissimo. Le vere anomalie, prima della legge 23/2011 e poi della 228/2012, infatti, si registrano in due comuni costieri dell’Alto Jonio: Villapiana e Roseto Capo Spulico. Queste due realtà per incassano rispettivamente 37mila uno e addirittura 7mila euro l’altro. Il perché lo abbiamo chiesto al sindaco rosetano, Rosanna Mazzia. «Siamo vittime – dice il primo cittadino della cittadella sveva – del capestro e strambo algoritmo che assegna le risorse». Un’anomalia che in Italia interessa 613 comuni (il 7,7% dei comuni italiani). «Praticamente – spiega il sindaco Mazzia – per lo Stato siamo un comune ricco. Una ricchezza che ci deriverebbe dal turismo e soprattutto dalla presenza di un numero elevato di seconde case sulle quali di applica l’Imu. È vero – aggiunge ancora il primo cittadino di Roseto Capo spulico – ma questo ovviamente non basta, a noi, a colmare la sperequazione cui si prefigge di colmare la legge. Perché la stessa, ad esempio, non prevede il tasso di non riscossione dell’imposta». Quindi, Roseto solo perché città di mare, con tante seconde case è considerato un comune ricco. È così? «Assolutamente no – conclude laconicamente Rosanna Mazzia – perché come tutti gli altri comuni della Calabria e del Meridione soffriamo anche noi della difficoltà di accedere ai servizi e di una allarmante carenza di lavoro».

FONDO DI SOLIDARIETÀ 2022 - ELENCO COMUNI DELLA SIBARITIDE-POLLINO IN ORDINE ALFABETICO

COMUNI

IMPORTO

Albidona

483.210,89

Alessandria del Carretto

279.778,86

Altomonte

1.085.006,67

Amedonalara

442.613,62

Bocchigliero

556.691,79

Calopezzati

116.819,65

Caloveto

380.681,37

Campana

696.553,96

Canna

245.645,98

Cariati

1.190.400,96

Cassano allo Jonio

2.838.723,33

 Castroregio

312.553,69

Castrovillari

4.063.265,84

Cerchiara di Calabria

635.739,40

Civita

328.482,02

Corigliano-Rossano

12.909.601,21

Cropalati

350.552,47

Crosia

1.188.946,41

Francavilla marittima

507.148,98

Frascineto

602.236,50

Laino Borgo

502.278,02

Laino Castello

294.611,08

Longobucco

1.063.413,21

Mandatoriccio

403.996,90

Montegiordano

149.129,08

Morano Calabro

1.032.007,51

Mormanno

747.356,29

Nocara

255.965,73

Oriolo

956.734,73

Paludi

414.870,97

Pietrapaola

176.607,92

Plataci

335.483,62

Rocca Imperiale

394.346,53

Roseto Capo Spulico

7.673,12

San Basile

267.597,83

San Cosmo Albanese

240.950,39

San Demetrio Corone

944.359,96

San Donato di Ninea

452.721,88

San Giorgio Albanese

411.290,52

San Lorenzo del Vallo

614.103,88

Santa Sofia d’Epiro

713.458,91

Saracena

867.820,67

Scala Coeli

386.563,70

Spezzano Albanese

1.087.424,71

Tarsia

533.756,56

Terranova da Sibari

853.416,42

Terravecchia

355.539,70

Trebisacce

1.134.764,86

Vaccarizzo Albanese

340.258,79

Villapiana

34.167,94

 

TOTALE

45.187.325,03

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.