8 ore fa:Ad Acquaformosa si lavora per la riapertura del Centro Rapaci
11 ore fa:Graziano: «Dati Agenas certificano il cambio di passo anche della nostra Asp»
12 ore fa:Ex-tirocinanti ministeriali tuonano: «Non è previsto un solo euro per rinnovo o stabilizzazione»
8 ore fa:A Campotenese si celebra l'autunno con l'evento "Tartufi e Funghi del Pollino"
12 ore fa:Pene severe per chi aggredisce personale sanitario, Rapani soddisfatto: «Risposta a una situazione insostenibile»
11 ore fa:Vicenda BH, Straface al vetriolo: «Stasi è inadeguato a governare i processi di sviluppo del territorio»
10 ore fa:Lotta al randagismo, a Co-Ro riparte l'attività di cattura dei cani vaganti
9 ore fa:Corigliano-Rossano pensa in grande: da novembre parte la nuova era del trasporto pubblico locale
10 ore fa:Calabria, 15 alloggi destinati alle donne vittime di violenza e i loro figli
9 ore fa:PinQua, approvati due progetti nel quartiere "I Vasci". «Cambierà il volto del centro storico»

Enel, sindacalista si reca in direzione per avere notizie sul programma idrogeno e viene accompagnato alla porta

2 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – Un sindacalista, dirigente della Uiltec Calabria, è stato accompagnato alla porta dell’impianto Enel di Corigliano-Rossano «solo per aver chiesto delucidazioni al capo centrale in merito al progetto di riconversione dell’impianto». Il fatto sarebbe accaduto nei giorni scorsi nella struttura, di proprietà della holding energetica, di località Sant’Irene/Cutura. A raccontare lo «spiacevole avvenimento» in cui sarebbe incorso il rappresentante del sindacato è il segretario generale della Uiltec Calabria, Vincenzo Celi.

«Succede che, previo appuntamento concordato, - si legge nella nota diffusa dal sindacato - ti rechi dal Responsabile dell’Impianto dell’ex centrale di Rossano e, così come sei entrato, vieni “gentilmente” accompagnato alla porta. Nulla di strano se questo accadesse ad un estraneo di quel perimetro, o a qualcuno che provi con la forza ad oltrepassare il perimetro di accesso del sito. Diventa strano ed estremamente grave se questo accade ad un sindacalista, in particolare per quanto ci riguarda ad un dirigente della Uiltec Calabria».

Una storia sicuramente dalle trame misteriose che racconta, senza ombra di dubbio, un fatto insolito o comunque inedito avvenuto all’ombra delle alte ciminiere (dismesse e in fase di demolizione) dello Jonio. E che sia così lo dice lo stesso segretario di Uiltec Calabria, Vincenzo Celi.

«Il nostro dirigente territoriale – racconta Celi - si è recato in giorno ed ora preventivamente concordati con il direttore di stabilimento dell’ex centrale per raccogliere informazioni sul progetto, appena approvato con un importante finanziamento pubblico da parte della Regione Calabria, relativo alla produzione di idrogeno verde. Avremmo voluto approfondire – spiega - il progetto dal punto di vista tecnico, le ricadute occupazionali, le ricadute di sviluppo di nuove competenze su un territorio che ha fatto la storia del nostro Paese, che potessero aiutarci eventualmente a sostenere ed a supportare il progetto. Nulla di tutto questo».

Al netto dei presunti atteggiamenti del responsabile di centrale, sicuramente poco concilianti e denunciati da Uiltec, viene da chiedersi perché la questione sulla possibile realizzazione di un impianto di produzione di idrogeno sia stata posta sul tavolo di un dirigente tecnico che, in realtà, poco ha a che fare con i progetti di investimento di Enel. Forse le domande, legittime e sacrosante del sindacato, sarebbero da porre ad altri piani della società energetica. Tutto lascia supporre, quindi, che sia stato cercato il pretesto per innescare la scintilla della polemica. Infatti, a dare vita a questo - ribadiamo - insolito incidente diplomatico tra Enel e il sindacato pare ci sia stato un altro fatto accaduto durante la mattinata dello stesso giorno, «quando il coordinatore territoriale ha incontrato alcuni lavoratori di una ditta appaltatrice, di cui la Uiltec ha prerogativa di rappresentanza contrattuale, ai quali nelle prossime ore scade il contratto di lavoro e rispetto ai quali si registra una fortissima preoccupazione per il futuro». Ed è lo stesso Celi a denunciare questo fatto. «Ancora oggi, dopo diversi giorni e dopo il dialogo necessario e doveroso con l’azienda - di cui apprezziamo lo sforzo - volto a dare una giustificazione accettabile a quanto avvenuto, non riusciamo a delinearne motivi validi a supporto dell’azione di forza nei confronti del Sindacato da parte di ENEL, che si configura, tra le altre cose, come palese condotta antisindacale».

Insomma, la “scusa” dell’idrogeno – per la quale era stato chiesto l’incontro - avrebbe innescato la trappola sull’altra vertenza, quella dei lavoratori dell’indotto. E da lì, presumibilmente, la successiva polemica che avrebbe portato al curioso teatrino tra il capo centrale e il sindacalista.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.