Contro la maladepurazione la Regione Calabria gioca d'anticipo: pressing sui comuni
Nell’ambito della strategia “tolleranza zero” la Regione Calabria invita le amministrazioni comunali a fornire la massima collaborazione «vista l’urgenza di pianificare eventuali interventi, diretti a superare le criticità temporanee»
CATANZARO - Alla Cittadella anche quest’anno si prova a giocare d’anticipo nella lotta contro la maladepurazione. Nell’ambito della strategia “tolleranza zero” avviata dal governatore Roberto Occhiuto e della strategia di coinvolgimento di tutti gli attori istituzionalmente competenti, la Regione Calabria invita le amministrazioni comunali a fornire la massima collaborazione «vista l’urgenza di pianificare eventuali interventi, diretti a superare le criticità temporanee».
Così si legge in una nota che il Dipartimento regionale Tutela dell’Ambiente ha indirizzato a tutti i sindaci con la richiesta di tutti i dati utili in tema di collettamento e trattamento delle acque reflue urbane. «La stagione estiva 2023 – scrive nella nota il dg del Dipartimento Salvatore Siviglia – richiede – nelle more dell’attuazione della legge regionale 10/2022, ovvero nella piena operatività del gestore del Servizio idrico Integrato – la partecipazione attiva dei soggetti a vario titolo coinvolti nella gestione del territorio, in tutte le sue componenti. Considerata l’esperienza positiva della progettualità messa in atto nella stagione estiva 2022, è intendimento di questa Regione porre in essere, anche per la stagione 2023, limitatamente alle risorse disponibili azioni che consentano di fronteggiare le annose criticità riferite al settore della tutela dell’ambiente». «Al fine di migliorare il grado conoscitivo degli impianti di depurazione presenti nella Regione Calabria».
il Dipartimento regionale Ambiente chiede ai sindaci calabresi di «provvedere, con l’ausilio dei propri uffici tecnici, alla compilazione di un apposito form» (disponibile a un determinato indirizzo) evidenziando «la necessità di reperire le informazioni rappresentate nella scheda suddetta al fine di poter valutare l’efficienza degli impianti sul territorio regionale e le eventuali necessità di interventi in grado di mantenere in esercizio gli stessi, anche in considerazione dei finanziamenti già concessi o, eventualmente, da concedere». In considerazione della «importanza della problematica» e «vista l’urgenza di pianificare eventuali interventi, diretti a superare le criticità temporanee», i sindaci hanno tempo 10 giorni per compilare il form, nella cui compilazione sono particolarmente richieste le informazioni sulla «capacità residua» del depuratore e sul «numero di utenze domestiche/produttive non collegate a un depuratore attraverso la pubblica fognatura, quest’ultimo dato potrà essere desunto dai ruoli del servizio idrico integrato».
(Fonte corriere della calabria (c. a.))