Nasce un comitato civico per avviare una class action contro le bollette del Consorzio di Bonifica
Tra i promotori c'è anche Francesco Le Pera: «Chiediamo chiarezza e giustizia perché ci sentiamo perseguitati e vessati dalle bollette ingiuste che il Consorzio stesso impone ai cittadini, senza la ricezione di nessun beneficio e servizio»

CORIGLIANO-ROSSANO - Polemiche, ma soprattutto necessità di capire e sapere, una volte per tutte, se il tributo che da qualche mese a questa parte, viene chiesto dai Consorzi i bonifica, sia dovuto oppure no.
È questa la motivazione portante che nei giorni scorsi ha indotto un gruppo di cittadini coriglianesi e rossanesi a costituire un Comitato. Tra i promotori, Francesco Le Pera, un personaggio amante della giustizia e della trasparenza amministrativa, che da diversi anni, anche attraverso battaglie personali, intende far si che lo Stato applichi in maniera equa le leggi. Le Pera, insieme ad altri cittadini che ne condividono le motivazioni, stanno portando avanti una battaglia di giustizia che tende ad avere chiarezza sulle tante cartelle inviate dall'ente di riscossione Area srl per conto del Consorzio di Bonifica dei bacini dello Ionio Cosentino.
«Chiediamo chiarezza e giustizia – afferma Le Pera – perché ci sentiamo perseguitati e vessati dalle bollette ingiuste che il Consorzio stesso impone ai cittadini, senza la ricezione di nessun beneficio e servizio».
La richiesta che il Comitato rivolge alla politica regionale è quella di : «Portare al più presto in Consiglio regionale, la modifica alla famigerata legge regionale n.11 del 2003, vista anche l'incostituzionalità dell'art. 23 che è stata sancita dalla sentenza della Corte costituzionale, che non è certamente di oggi, ma che risale addirittura al 2018».
Da qui l’invito che Franco Le Pera, a nome di tutti i componenti il Comitato, formula nei confronti dei consiglieri regionali calabresi affinché «si attivino prontamente per portare il prima possibile in consiglio regionale tale problematica, apportando le modifiche alla legge per così come stabilito dalla sentenza della Corte costituzionale di cinque anni fa».
L’invito fanno sapere dal Comitato non dovrà cadere nel vuoto, altrimenti «con l'appoggio di ulteriori forze – afferma Le Pera - il comitato in mancanza di una pronta modifica alla legge di cui sopra, sarà pronto ad iniziare e ad intraprendere manifestazioni pubbliche e denunce agli organismi preposti, contro il sistema vessatorio, attuato dall'ente consortile ormai da quasi due decenni, che coinvolgerà – così termina la nota - tutto il territorio regionale».
A ben vedere si tratta di una problematica che, non solo si trascina da tempo, ma che coinvolge tantissimi cittadini calabresi.