Trenitalia Calabria vara il biglietto unico regionale per viaggiare nel nulla in tempi biblici
Nella Sibaritide passano pochi treni, spesso in ritardo e a passo di lumaca. Il biglietto per muoversi in Calabria su treni regionali sembra un raggiro per “giustificare” inefficienze. Da Co-Ro a Reggio possono volerci anche più di 7 ore (da tabella)
CORIGLIANO-ROSSANO – Potrebbe essere una buona soluzione per incentivare la cultura del treno che – soprattutto lungo la fascia jonica – si è ormai persa; di fatto, però, sembra un buon raggiro per tamponare e giustificare le gravi e profonde inefficienze di un servizio ferroviario regionale che, nel 2023, per connettere le due estremità orientali della Calabria, impiega ancora – da tabella di marcia e senza imprevisti – più di 7 ore. È così che Trenitalia anche in Calabria ha inaugurato la nuova formula di viaggio a prezzi vantaggiosissimi: un abbonamento mensile da 110 euro che consente di viaggiare, all’infinità, su tutti i treni regionali, regionali veloci (è un eufemismo) e metropolitani della compagnia di bandiera. Ma per andare dove? Nel nulla e in tempi biblici.
Sicuramente un’ottima soluzione per i tanti pendolari che quotidianamente devono spostarsi, per esigenze lavorative o sanitarie, lungo la penisola calabrese. E che, quindi, costretti dalle esigenze, possono approfittare di questo vantaggio pur sapendo, però, di dover andare incontro ai grandi disagi dei tempi di percorrenza e dei ritardi. Insomma, un contentino vero e proprio. Dal momento che il servizio ferroviario, almeno sulla dorsale orientale, rimane fermo agli anni ’50 del secolo scorso con la vecchia, cara littorina a fare la spola tra una stazione e l’altra viaggiando ad un massimo di 80km orari.
Almeno i pendolari possono consolarsi con un biglietto a prezzi popolari. Meno, anzi per nulla – invece – crediamo lo faranno i turisti. Chi mai prenderà un treno dall’aeroporto di Lamezia Terme, direzione Sibari, sapendo che per raggiungere la meta occorreranno almeno 4 ore di viaggio? Sicuramente bellissimo per i panorami ma poco utile per la comodità di spostamento.
E tutto questo mentre nell’area jonica si continua a chiedere e pretendere un servizio ferroviario non moderno (sarebbe troppo) ma quantomeno adeguato agli standard italiani. Sulla tratta jonica ballano più di un miliardo e mezzo di euro che a sentire Regione, Governo centrale e gestore della rete dovrebbero servire per l’ammodernamento e l’elettrificazione della linea. Di reale, concreto e visibile, almeno nell’area a nord (Sibari-Catanzaro), però, ci sono solo le opere – quelle finanziate con circa 500milioni di euro dalla Regione Calabria dell’allora governo Oliverio e partiti nel 2017 – di upgrade del binario (dove in potenza oggi si potrebbe viaggiare fino a 150km/h) e di riqualificazione delle stazioni ferroviarie.
Per il resto non si vede nulla, deserto. Pare che – ma tutto sembra essere molto aleatorio – che i lavori di elettrificazione vera e propria della linea dapprima previsti entro il 2023 dovrebbero concludersi ora entro il 2026. Ma senza dubbio arriverà qualche altro intoppo che farà sì che questo termine verrà ancor più dilatato.
Nel frattempo, però, possiamo consolarci con il biglietto popolare per viaggiare nel nulla in tempi biblici!
foto copertina Scopelliti