Nuovo ospedale della Sibaritide: servono più soldi. Stamani vertice in Prefettura
All'incontro convocato dal Prefetto c'era anche il governatore Roberto Occhiuto che rassicura: «Quest’opera è indispensabile per la sanità della regione e vorrei fosse segno tangibile del nuovo corso di questo governo regionale»

COSENZA - Con qualche bullone da riparare in corsa ma il treno del nuovo ospedale della Sibaritide arriverà alla metà. In tempi certi, quelli scanditi dal cronoprogramma? Questo non lo sappiamo. Ma una cosa appare chiara: il governatore/commissario straordinario della sanità in Calabria l'impegno sul nuovo ospedale non lo vuole disattendere. E questa, non è solo l'unica cosa che conta al fine di vedere l'opera in funzione e al servizio del territorio, ma ad oggi è l'unica vera garanzia che abbiamo sull'ultimazione del nuovo ospedale. Per farlo, però, servono più soldi perché l'attuale opera che si sta mettendo in piedi è calibrata su un progetto, anche di natura tecnico-economico, vecchio di quasi 20 anni e che oggi - lo ha confermato Occhiuto - «va rimodulato».
Questa è una delle verità venute fuori dal vertice riunitosi stamani in Prefettura a Cosenza, convocato dal Prefetto Vittoria Ciaramella, e che ha visto, insieme al presidente Occhiuto, anche la partecipazione del commissario dell'Asp di Cosenza, Antonello Graziano, dei responsabili dell’azienda che si occupa della realizzazione della struttura di Insiti, dei sindacati e della burocrazia regionale.
L’ospedale della Sibaritide è una grande opera che necessita di una cabina di Regia che la Regione Calabria intende aggiornare e promuovere, anche con il sostegno della Prefettura.
«Abbiamo concordato questo incontro - ha detto Occhiuto ai margini dell'incontro di stamani nel Palazzo del Governo - al fine di verificare quale sia lo stato dell’arte su quest’opera indispensabile per la sanità della regione e vorrei fosse segno tangibile del nuovo corso di questo governo regionale». I lavori strutturali saranno consegnati entro il 2023, ma poi occorrerà lavorare sulle costruzioni interne, ambienti e spazi fisici.
«Ho fatto diversi sopralluoghi e so che l’impresa che è subentrata alla precedente per concludere i lavori lo ha fatto con un progetto economico-finanziario che va rimodulato. Chiaramente il mio compito è fare tutto ciò che si possa fare, rispettando la legge, per arrivare alla conclusione dei lavori nei tempi previsti». In pratica servono più soldi. E per avere più soldi, da quanto si è capito, occorre rivedere quelli che erano gli accordi. In che modo? Ancora non lo sappiamo. È chiaro, però, che l'investimento di nuove risorse - se commisurato - potrebbe non essere un problema.