Crotone sarà il nuovo hub crocieristico della Calabria: goodbye Corigliano-Rossano
Pronto un pacchetto di investimenti sullo scalo pitagorico con il prolungamento del Molo Foraneo e la bonifica dell’area Sensi. Vincono le strategie urbanistiche, quelle che in città ancora mancano attorno alla grande darsena della Sibaritide
CORIGLIANO-ROSSANO – Lo avevamo scritto nei giorni scorsi, ipotizzando un futuro incerto attorno al Porto di Corigliano-Rossano, condito di tantissime chiacchiere, molte promesse e pochissimi fatti. Oggi sulle prospettive della grande darsena della Sibaritide iniziamo ad avere delle certezze su quello che sarà, anzi su quello che non sarà. Innanzitutto, è certo che lo scalo marittimo cittadino, dopo essere stato il primo in Calabria ad esplorare e sperimentare il mercato crocieristico in Calabria, perderà il suo ruolo guida in questo specifico mercato e probabilmente non lo avrà più. A tutto favore del porto di Crotone che si trova a 80 km più a sud che non solo si è incuneato nel mercato delle crociere ma oggi fa la voce grossa programmando una sinergica azione di investimenti che vede impegnata, da un lato, l’amministrazione comunale e dall’altro l’Autorità portuale di Gioia Tauro, proprio per sviluppare il diportismo ed il comparto cruise.
Ed è stato proprio il management dello stesso Sistema portuale dello Jonio e del Tirreno meridionale, nei giorni scorsi, a fare il punto sui prossimi mega-investimenti che interesseranno i porti calabresi. E i due con maggiore interesse della nostra regione sono Gioia Tauro, per la sua strategicità commerciale, e subito a seguire quello di Crotone. Corigliano-Rossano nella carta delle strategie è praticamente inesistente. E questo, certamente, anche per colpa di quanti da decenni e anche di recente amministra il territorio e di quella grande infrastruttura non sa cosa farne. Attanagliati come siamo dal non voler scontentare nessuno per poi alla fine scontentare tutti. Si continua a parlare del nulla, come della realizzazione di una terza darsena (come da progetto originario degli anni 70) che non serve assolutamente a niente se già il porto sta morendo perché privo di una qualsiasi pianificazione. A Corigliano-Rossano manca una strategia urbanistica per far sì che il porto diventi parte integrante del tessuto urbano (che poi è una delle prerogative per uno scalo crocieristico). Però si continua a parlare della banchina crocieristica e di un investimento di oltre 20 milioni di euro per realizzare qualcosa che non servirà a nulla senza un contesto di servizi che gli ruoti attorno. E sia chiara una cosa – a proposito della cruise economy – di buoni suggerimenti e di input, da parte di grandi armatori e tour operator, per sfruttare le potenzialità del porto di Corigliano-Rossano e convertirlo in grande darsena turistica, nel corso degli ultimi 20 anni, ne sono arrivati a iosa. Sono tutti rimasti inascoltati, tutti caduti nel vuoto.
Diversamente da Crotone che, al contrario, sta mettendo a frutto un’idea e una visione allo scopo di convertire la storica vocazione industriale della città per creare una destinazione turistica, forte ed efficace. I numeri parlano chiaro, ci sta riuscendo: 35 attracchi crocieristici già prenotati nel prossimo anno, il progetto da 5 milioni di euro per il prolungamento del Molo Foraneo del Lanternino e la demolizione, caratterizzazione e riqualificazione dell’area Sensi che consentirà il collegamento con il centro della città, con il porto commerciale e quello peschereccio. Sono, queste, Idee chiare, precise con una prospettiva che candida, di fatto, la città di Pitagora a diventare l’hub calabrese delle Crociere. E pensare che solo cinque anni fa quel porto era destinato all’insabbiamento!