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Sul territorio ambulanze 118 senza medici a bordo, elicotteri (vuoti) che vanno e vengono e sprechi a iosa

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CORIGLIANO-ROSSANO – Appena ieri mattina a Corigliano-Rossano l’incidente in cui è rimasta coinvolta una ragazza minorenne, investita da un’auto pirata mentre andava a scuola. L’arrivo dei soccorsi sul luogo dell’accaduto e la conferma di un codice rosso che dalla centrale operativa del 118 di Cosenza fa scattare subito le procedure per l’attivazione dell’elisoccorso. La giovane è arrivata in ospedale al “Giannettasio” di Rossano nello stesso momento in cui fuori dal presidio, sull’aviosuperficie, atterrava l’elicottero del Suem. Ma per lei – per fortuna - non c’era bisogno di alcun trasferimento d’urgenza e il velivolo così come atterrato è ripartito vuoto, nuovamente verso la base.

Atteso che l’eccesso di premura non è mai abbastanza quando c’è da salvare una vita, probabilmente se sul luogo dell’incidente ci fosse stata un’ambulanza con medico a bordo – prevista per legge quando viene attivato il Codice Rosso – quell’elicottero, che costa tanti soldini alle casse della sanità calabrese, non sarebbe mai partito o – non sappiamo se è questo il caso – si sarebbe potuto dirottare su un altro caso con effettiva esigenza.

Il problema dei ritardi nei soccorsi, così come anche dei soccorsi non esaustivi a dare risposte immediate all’utente in pericolo è una questione che il sistema sanitario regionale e, soprattutto l’Asp di Cosenza, si trascina dietro da anni. E nel tempo si è aggravata sempre di più per colpa di scelte dispendiosissime e fuori dal tempo che non hanno consentito di creare una solida rete medica all’interno del Suem 118 e di organizzare al meglio la rete dei soccorsi, soprattutto in territori come quello della provincia di Cosenza che ha esigenze macroscopiche e diverse da zone in zone.

Con il passare dei decenni, il primo intervento – che è la fase più delicata del servizio sanitario – è andato sempre più logorandosi e oggi conta all’interno dell’Asp di Cosenza poche decine di medici che lavorano con contratti in convenzione, con stipendi minori rispetto a quelli dei colleghi ospedalieri, senza alcuna tutela contributiva o assicurativa e rimanendo eterni precari.

Ecco perché le figure mediche all’interno delle ambulanze sono sempre più rare. E se è vero che per codici verdi e gialli servirebbe anche solo un infermiere a bordo, discorso diverso è per i codici rossi. In questi casi la presenza di un medico è quanto mai necessaria. Si ovvia a questo con circolari e deroghe che però non risolvono la pericolosità degli interventi. L’attivazione di un servizio in elisoccorso, che si rivela inutile e dispendioso, è nulla se si pensa a quanti interventi salvavita il 118 compie quotidianamente senza la presenza di un medico a bordo della ambulanze. Infarti, ictus, emorragie che vengono trattate, quando va bene, da personale infermieristico che assiste il paziente attraverso le indicazioni che gli vengono fornite telefonicamente da un medico che si trova nella centrale operativa.     

Insomma, una situazione difficile che non a caso resta una delle priorità da risolvere – più volte ribadita – sia per il Governatore nonché commissario alla sanità in Calabria, Roberto Occhiuto, che per il management dell’Asp di Cosenza diretto dal commissario Antonello Graziano. Avere personale numericamente adeguato ed efficiente nella rete 118 è una condizione indispensabile per dare efficienza al servizio sanitario ma anche per snellire o velocizzare l’accesso in pronto soccorso e quindi negli ospedali. Ci sono dei primi, importanti, segnali in tal senso che riguardano soprattutto le assunzioni del personale infermieristico specializzato; anche se la vera e più grande sfida è quella di ridisegnare i concorsi per i medici Suem dando il valore che meritano (quello che adesso non hanno) a queste figure professionali.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.