Ci vorrebbero (solo) 2mln di euro per rilanciare le rotte aeree su Crotone «ma le istituzioni girano la testa dall’altra parte»
La battaglia di Salvatore Veltri, imprenditore del vettore Jonica Airways: «Noi siamo pronti a connettere lo Jonio con Roma, Milano, Torino, Pisa e Norimberga con una compagnia 100% calabrese. Perché nessuno ci dà retta?»
CORIGLIANO-ROSSANO - «È da gennaio che sto chiedendo insistentemente alle istituzioni regionali e territoriali delle province di Crotone e Cosenza un incontro per prospettare un progetto che possa rendere l’aeroporto Sant’Anna pienamente operativo con collegamenti costanti da e per gli aeroporti più importanti d’Italia e con la Germania. Finora nessuno mi ha dato ascolto».
Chi parla è Salvatore Veltri. Lui è un imprenditore esperto di import/export di prodotti agricoli nativo del crotonese, d Belvedere spinello, e da anni residente a Roma dove svolge la sua attività. Tra gli interessi imprenditoriali c’è anche la partecipazione ad una compagnia aerea privata capitolina e l’aspirazione a dare vita, forma e consistenza a un vettore aereo cento per cento made in Calabria: la Jonica Airways. A quanto pare, però, nemo profeta in patria. E i tanti appelli lanciati in questi mesi sono rimasti una eco nel deserto calabrese.
«Ho chiesto di parlare con il presidente Occhiuto, con l’assessore al turismo e allo sviluppo economico Orsomarso, ma anche con i presidenti delle province di Cosenza e Crotone. Nessuno però ha avuto nemmeno la curiosità di sapere cosa volessi prospettargli». È sconfortato Veltri, anche perché quello che ha da proporre potrebbe essere una soluzione al buco nero di mobilità che c’è nella Calabria orientale. Che, ancora oggi, non riesce a stare al passo con la stessa regione e quindi con il resto del Paese.
Eppure la proposta di Veltri – da quanto ha avuto modo di raccontarci – potrebbe essere tra le più allettanti e risolutive per colmare il gap dei grandi collegamenti extraregionali che spesso rendono impossibile anche di intercettare quella gigantesca fetta di mercato rappresentata dagli expat. «Noi saremmo pronti da subito a far volare dall’aeroporto di Crotone un veivolo da circa 150 posti con voli giornalieri da e per Roma, Milano, Torino, Pisa e Norimberga in Germania. La nostra compagnia ha già tutti i requisiti per il volo civile e il personale idoneo ai viaggi». Insomma, basterebbe fare il pieno di carburante e mettere in moto le turbine del Boeing 737-300, in dotazione alla Jonica Airways, fare il carico di passeggeri e partire.
Troppo facile per essere vero. Eppure tra il dire e il fare questa volta ballano circa due milioni di euro. «Questa – precisa Veltri – è la cifra che chiediamo alle istituzioni, alla Regione in primis, per far partire questo progetto e restituire servizio essenziale per la Calabria ionica con voli e tratte da programmare a partire dal prossimo dicembre». Soldi che servirebbero, sostanzialmente, a pagare il leasing di un aereo nuovo ed efficiente. Insomma l’aereo dei calabresi.
Due milioni di euro possono sembrare tanti soldi… e lo sono. «Indubbiamente è una cifra importante – aggiunge Veltri – ma crediamo sia residuale rispetto al bando di quasi 13 milioni di euro che la Regione sta predisponendo per affidare ad un vettore low cost i voli da Crotone, che avrà un epilogo già risaputo: operano per qualche mese e poi vanno via. E questo perché le grandi compagnie lavorano ovviamente per interessi senza guardare alle necessità e ai bisogni del territorio. Noi, invece, che siamo calabresi, conosciamo esigenze e aspettative dei nostri conterranei che se avessero la possibilità di avere un mezzo stabile ed economicamente vantaggioso tornerebbero nella loro terra di origine ogni qual volta ne sentono la necessità».
Ed è qui, probabilmente, la chiave di volta della proposta di Jonica Airways: «Stabilire un costo fisso del viaggio che non vari nel tempo». «Abbiamo calcolato ad esempio – spiega Veltri – che si potrebbe garantire il volo sulla tratta Crotone-Roma ad un costo fisso inferiore ad 86 euro. E questo sia se il biglietto viene prenotato a tre mesi piuttosto che il giorno prima. Il viaggio non può essere una lotteria perché – sottolinea ancora l’ideatore di Jonica Airways – questo è un discorso che va bene per il turismo ma una persona che ha bisogno di spostarsi per tornare a casa o, come spessissimo accade, per fare viaggi di salute o lavoro non può stare piantonato davanti ad un computer a vedere quando il prezzo da e per Crotone è conveniente. Questo metodo, almeno per la Calabria jonica – conclude - è fallimentare».
Da qui la richiesta – reiterata – alle istituzioni calabresi affinché «quantomeno ascoltino nei dettagli una proposta che potrebbe essere un valido supporto per la mobilità» di una parte di Calabria, quella orientale, che, a torto o ragione, continua a viaggiare a una velocità nettamente inferiore rispetto a quella occidentale tirrenica.