Graziano (Asp Cosenza), resta fermo sostenitore dell'accordo firmato da Occhiuto con il Governo caraibico
Il commissario dall'Azienda sanitaria cosentina fa il punto sull'importanza di ingrossare le fila del personale medico in Calabria: «Il diritto alla salute al primo posto, non possiamo rischiare di chiudere i presidi per la mancanza medici»
CORIGLIANO-ROSSANO – Molte le opinioni discordanti emerse in questi giorni in merito all’accordo stretto dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, con il Governo cubano, precisamente con la Comercializadora de Servicios Medicos Cubanos (Csmc), la società dei medici cubani, per la fornitura di servizi medici e sanitari, in cui si prevede l’arrivo di 497 medici a rinforzare le fila degli operatori sanitari in regione.
Tra le maggiori personalità che nell’ambito sanitario territoriale lavorano per sopperire al problema della carenza di organico vi è il commissario Asp di Cosenza Antonello Graziano, che esprime completo sostegno al Governatore sull’accordo fatto: «Il presidente Occhiuto ha agito nel migliore dei modi perseguendo tra gli altri, un fine importantissimo: garantire il diritto alla salute della popolazione da parte delle istituzioni. Il problema della carenza di medici e di personale sanitario è una morsa che come più volte ho già ribadito, sta soffocando il sistema sanitario non solo calabrese, ma nazionale, per cui se i requisiti degli operatori cubani sono riconosciuti dal Ministero della Salute e quindi parliamo di professionisti a 360° gradi, l’iniziativa è di vitale importanza per rendere meno instabile un sistema molto delicato».
Il commissario Asp di Cosenza non gira intorno alla questione e non usa mezzi termini: «I medici cubani saranno impiegati soprattutto nei reparti di emergenza-urgenza, rianimazione e anestesia, questi ultimi sono a costante rischio chiusura, dove la carenza di personale è più alta, saranno affiancati da colleghi italiani per un training e dopo eserciteranno professionalmente le competenze per cui sono arrivati in Italia».
Approfittiamo della disponibilità di Antonello Graziano per chiedere come verranno collocati sul territorio regionale: «Probabilmente i primi medici arriveranno a settembre e verranno collocati nei presidi dove c’è assoluta mancanza di personale, questo lo deciderà la Regione in base ai bisogni effettivi. Man mano verranno poi dislocati sul territorio».
Anche sulla questione tirocinanti Graziano va dritto al sodo: «Dal 2018 con il Decreto Calabria e poi con il successivo accordo quadro, i tirocinanti possono accedere, non prima del terzo anno accademico, con contratto a tempo determinato a lavorare presso gli ospedali per completare il loro percorso di formazione che nel post-specializzazione verrà trasformato in rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Sono pochissimi gli specializzandi sin dal terzo anno che, in base alla legge 145/2018, hanno fatto domanda di partecipazione a concorsi e soprattutto sono entrati a far parte della nostra Azienda sanitaria, nell’ambito del settore Emergenza-Urgenza ».
Un sistema che va riequilibrato, con un lavoro di management incessante e anche reso più saldo attraverso nuove assunzioni: «Non è assolutamente importante la provenienza, in Italia la carenza di operatori sanitari è, come dicevo, nazionale, ma importanti sono le competenze e le professionalità riconosciute dal Ministero. Tutto questo per dare un servizio più efficiente ai cittadini e non chiudere gli ospedali a rischio».