Tragedia del Raganello, processo al capolinea: chiusa la fase dibattimentale
Il primo Collegio penale ha rigettato la richiesta che le difese avevano avanzato per una nuova super perizia del Tribunale. Il presidente del Collegio ha fissato, per il 10 ottobre, le requisitorie del pubblico ministero e delle parti civili

CIVITA - Il 20 agosto del 2018 dieci persone persero la vita a causa di un'onda di piena del Torrente Raganello. I corpi delle vittime furono trascinate ben oltre il “Ponte del diavolo”. Quello stesso giorno rimasero feriti altre 11 persone. Una vera e propria sciagura.
Il primo Collegio penale ha rigettato la richiesta che le difese avevano avanzato per una nuova super perizia del Tribunale. Si è così materialmente conclusa la fase dibattimentale legata all'esondazione che, dopo oltre 6 anni, continua a pesare sul futuro di Civita.
In quelle tragiche ore l'imponente macchina dei soccorritori si mosse tentando di salvare il maggior numero di vite umane. Erano 32 gli escursionisti o semplici liberi escursionisti che stavano percorrendo la parte superiore delle Gole del Raganello in quelle tragiche ore. Tutti vennero travolti dal torrente in piena,
quindi trascinati nell'area di confine tra i comuni di Civita da Francavilla Marittima.
Il presidente del collegio, Anna Maria Grimaldi, ha chiuso il dibattimento ed ha invitato le parti alle conclusioni: la requisitoria del pubblico ministero e delle parti civili costituite si terrà il 10 ottobre
prossimo, mentre le difese avranno la possibilità di poter dispiegare la loro arringa il 17 dello stesso mese.
Il procedimento penale è materialmente incardinato sulle posizioni processuali dei due responsabili
delle passeggiate nelle gole e sui sindaci interessati dal passaggio del torrente Raganello.
Il rinvio a giudizio fu sollecitato proprio perché in fase preliminare caddero i reati di inondazione,
omicidio colposo e lesioni personali. Le parti si confronteranno sicuramente sui sistemi di allerta e sul momento in cui una nube intensa si formò causando la bomba d'acqua che avrebbe ingigantito la portata delle acque degli affluenti del Raganello.
Da queste circostanze sarebbe scaturita la tragedia che ha sconvolto i familiari delle vittime e, di riflesso, anche i civitesi.
La pubblica accusa è rappresentata dal pubblico ministero, Veronica Rizzaro, mentre il collegio difensivo dagli avvocati Luca Donadio, Roberto e Lorenzo Laghi, Riccardo Rosa, Amalia Monci, Giancarlo Chiaradia, Emilio Franzese e David Zampollini (responsabile civile).
Sono 80 circa le parti lese che si sono affidate agli avvocati Pierpaolo Cassiano, Giulia Manna, Manuela Macario, Fulvio Barca e Mattia Lancerotto.
Copioso è stato il lavoro del Collegio per superare le oltre 224 testimonianze raccolte nel procedimento. Il
Collegio penale –è presieduto alla dottoressa Anna Maria Grimaldi – tornerà a riunirsi per la
definizione del procedimento i cui risvolti sono legati anche e soprattutto alla necessità di dissequestrare il torrente.
(fonte Gazzetta del Sud)