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Il dolore degli ucraini a Castrovillari: studenti e cittadini in piazza per dire No alla guerra di Putin

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CASTROVILLARI - Non sono indifferenti agli occhi del mondo le immagini che arrivano dal Donbass prima e da Kiev ora dopo l'inizio della folle guerra di Putin in Ucraina. Un conflitto che il mondo intero ha condannato e contro il quale sono state organizzate manifestazioni ovunque.

Anche a Castrovillari, questa mattina, l'ANPI ha portato in piazza tutti coloro che hanno voluto dire no alla guerra: tantissimi sono stati anche gli studenti che con convinzione hanno manifestato per la pace, esprimendo solidarietà ai coetanei ucraini e lanciando loro il messaggio più bello: "la nostra generazione c'è".
Non è stato facile guardare negli occhi tutte quelle persone, di nazionalità ucraina, che da anni vivono in città ma che hanno il cuore nel proprio Paese: le lacrime bagnavano quella bandiera dai colori sgargianti stretta nelle mani di chi pensa, come un chiodo fisso, ai propri parenti, agli amici, nascosti nei rifugi per scampare ai razzi russi. La voce spezzata, la paura che pervade l'anima, l'impotenza nel riuscire a mettere in salvo i propri cari e poi l'appello a quell'Europa che "deve fare qualcosa per l'Ucraina".

"Siamo una cività ricca di cultura e di valori, siamo il cuore dell'Europa", spiega perfettamente una donna che a Castrovillari vive ormai da anni, "ho provato a sentire mia sorella in Crimea, i fatti che arrivano da lì sono anche peggio di ciò che vediamo in tv: bambini imbracciano armi per difendersi e difendere il Paese".

Le testimonianze dalla città del Pollino sono tante, come quella di Elena che ha cercato per giorni di mettersi in contatto con la propria famiglia, senza avere notizie. Poi una telefonata strappata a qualcuno e la serenità che le pervade il cuore perché i suoi cari sono al sicuro in un rifugio ma senza linea telefonica. 
C'è un elemento però, il più bello, che avrà notato chi questa mattina era in Piazza Municipio: un giovane ucraino era avvolto dalla bandiera italiana, mentre sfilava con donne vestite dei colori del cielo e del grano. Stringevano un cartello, diceva Pace in UA = Pace in UE. Una piccola voce, proveniente da una piccola realtà, ma supportata da tanti cittadini che con rispetto e fratellanza hanno manifestato al loro fianco. Forse è stata solo una goccia nell'oceano ma, come diceva qualcuno, ora l'oceano (della pace) avrebbe una goccia in meno. 
 

Paola Chiodi
Autore: Paola Chiodi

Curiosa, solare e precisa. Laureata in Comunicazione e Dams all'Università della Calabria, ha perfezionato gli studi con un Master in Giornalismo e Comunicazione insieme alle più grandi firme del panorama nazionale. Dal copywriting e la comunicazione per il web è entrata da subito nel mondo del giornalismo televisivo, come inviata e conduttrice di format, speciali e servizi. Si occupa di eventi culturali, per i quali è responsabile dell'ufficio stampa e cura la comunicazione istituzionale di associazioni e confederazioni nazionali. La sua più grande passione è l’arte, ma adora anche il vintage e il teatro (dalla commedia all’opera).