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Sibari-Co-Ro: il percorso e le uscite autostradali sono determinanti per lo sviluppo (o il declino) del territorio. L’esempio Nova Siri

7 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – C’è una comunità, più di tutte, che ha pagato un dazio pesantissimo in termini economici dopo la messa in esercizio del nuovo tratto stradale della Statale 106, a 4 corsie, a nord della Calabria. È il comune di Nova Siri.

Qualche mese fa intervistammo il sindaco della cittadina lucana, Lucio Stigliano (qui l’intervista), e proprio in quella occasione il primo cittadino nell’evidenziare gli enormi benefici che la nuova strada aveva portato in termini di qualità della vita («nel nostro paese non transitano più migliaia di veicoli al giorno») evidenziava un altro aspetto, legato all’economia e allo sviluppo del piccolo centro della Basilicata a confine con la Calabria. «Quando la strada passava per il centro abitato – diceva il primo cittadino novasirese - avventori e turisti, si avvicinavano, si fermavano, pernottavano (Nova Siri conta oltre 4mila posti letto nell’ambito ricettivo, nrd), scoprivano anche il nostro territorio. Con la nuova strada, invece, abbiamo perso in termini di turismo e di presenze. Le attività produttive a ridosso della Statale 106 – questo uno degli esempi portati dal sindaco Stigliano - hanno subito un calo degli introiti».

Perché è accaduto tutto questo? Perché il transito è stato deviato, giustamente, con una strada a quattro corsie più sicura e moderna, fuori dal centro abitato. Ovviamente Corigliano-Rossano, a differenza di Nova Siri che è un piccolo centro, non vive delle “fermate” dei viandanti lungo la statale 106. Però, l’esperienza della cittadina lucana serve ad aprire un’altra riflessione – anche questa sottovalutata nel grande agone politico e sociale – sulla strategicità degli svincoli stradali lungo la futuribile SS106 Sibari-Co-Ro.

In molti sostengono che basti una nuova strada, magari che passi vicino ai centri di interesse turistico o commerciale, per rilanciare le ambizioni di sviluppo di un territorio. È davvero così? In questo senso, un ruolo determinante – dicevamo – lo giocano le uscite autostradali e l’utilità/potenzialità delle loro vie di collegamento che devono essere ben piazzate affinché un porto, piuttosto che un’area industriale ma anche un centro storico, abbiano più o meno possibilità di successo, o  - perché no – un ospedale, posto a ridosso di una grande via di comunicazione, possa davvero assurgere a ruolo salvavita.

Anche in questo caso abbiamo preso i numeri, le carte e le mappe ufficiali e le abbiamo messe a confronto. Senza calcoli ingegneristici ma solo muniti di buonsenso.

Il progetto 2005 (stralcio ex megalotto8) e i suoi 4 svincoli a Co-Ro e uno a Terranova da Sibari

Il progetto del 2005, disegnato su dati di traffico risalenti ad inizio 2000 e che nel caso andrebbero riconfermati (ce ne occuperemo in una prossima puntata dell’inchiesta), prevede lungo i 25 kilometri di nuovo tracciato ben 5 svincoli di cui uno in territorio di Terranova da Sibari (uscita 1) oltre le campagne di Apollinara. I restanti 4, invece, sono a servizio del tessuto urbano. Ma dove sono collocati?

 

 

L’uscita 2 denominata “Corigliano” si trova nel comune di San Giorgio Albanese. Questa sorgerebbe a una distanza di 1 km in linea d’aria a monte dello svincolo tra la vecchia Statale 106 (Corigliano scalo-Cantinella) ed il bivio per San Giacomo d’Acri-San Giorgio Albanese, nel cuore degli agrumeti. L’uscita disterebbe 5,8km da Corigliano scalo, 7,3km dall’area industriale di Corigliano; 4,3km da Cantinella e 10 km dal Porto di Corigliano-Rossano. Lo svincolo stradale è “nudo”: in sostanza per sostenere il transito di un collegamento autostradale andrebbero ammodernate le strade di collegamento ad esso (la strada provinciale 186, il vecchio tronco della statale 106 Corigliano-Cantinella, e la strada provinciale 189) e realizzati tutti i servizi.

 

L’uscita 3 denominata “Schiavonea” è posta in località Ogliastrette. Sorgerebbe a monte della Statale 106 bis a 3,5km in linea d’aria, in prossimità del bivio tra la vecchia statale 106 (Rossano scalo – Corigliano centro storico) e la provinciale 195 di Insiti. Disterebbe 5,2km dal centro storico di Corigliano; 2,9km dal nuovo ospedale di Insiti; 8 km da Schiavonea e 10 km dal Porto di Corigliano-Rossano. Anche in questo caso sarebbe uno svincolo stradale “nudo”. Senza dubbio, per consentire un accesso sicuro al traffico veicolare in uscita e in entrata da Corigliano centro storico sarà necessario ammodernare e mettere in sicurezza l’intero tratto di ex statale 106, mentre per raggiungere l’ospedale di Insiti, Schiavonea e quindi il Porto di Corigliano-Rossano occorre un progetto ex novo per l’ampliamento della strada provinciale 195 con il sovrappasso ferroviario (il progetto esistente e fermo da 30 anni non sarebbe più sufficiente).

L’uscita 4 denominata “Rossano nord” è posta in località “San Francesco/Petraro”. Sorgerebbe a monte della Statale 106 a 2,3km in linea d’aria. Il progetto prevede la realizzazione di uno svincolo in aperto agrumeto al termine della strada comunale “San Francesco” che dista 1,3km dal tronco della vecchia statale 106 (Rossano scalo – Corigliano centro storico). Percorrenze: 6,1 km da Rossano Scalo; 9,3 km dall’aria industriale di Sant’Irene (a meno di una nuova strada di collegamento con sovrappasso ferroviario al momento non prtevista); 8,4 km dall’area Enel (a meno di una nuova strada di collegamento con sovrappasso ferroviario), 7,5km da Lido Sant’Angelo e 10km dal centro storico di Rossano. Anche questo è uno svincolo “nudo” per il quale andrebbero costruite ex novo le strade di collegamento e le complanari, oltre a servizi e sottoservizi che solo parzialmente sarebbero a carico di Anas.

L’uscita 5 denominata “Rossano centro” è posta in località “Trapesimi/Oliveto Longo”. Il progetto prevede la realizzazione dello svincolo nel cuore di un uliveto a 2,1km di distanza in linea d’aria dall’attuale sede della SS106 bis. Anche in questo caso il progetto interesserebbe il terminale di una strada comunale, quella di “Oliveto Longo” a 1,6km dal bivio con il vecchio tronco della statale 106 Rossano scalo-Amica. Percorrenze: 4 km da Rossano scalo; 10 km da Rossano centro storico; 4,5 km da Lido Sant’Angelo. Si tratta di un altro svincolo “nudo” per il quale andrebbero costruite ex novo le strade di collegamento e le complanari oltre a servizi e sottoservizi che anche in questo caso solo parzialmente sarebbero a carico di Anas.

 

Il progetto 2021: 5 svincoli urbani ma con il dilemma dei bypass di Corigliano e Rossano scalo da risolvere

Anche il progetto 2021 prevede 5 svincoli e sono quasi tutti urbani o in prossimità delle aree abitate o commerciali della grande città di Corigliano-Rossano. Le realizzazioni degli svincoli, però, inciderebbero poco sulle produzioni agricole del territorio trovandosi già parzialmente in aree di pertinenza delle ferrovie dello Stato o, appunto, in aree urbanizzate. Rimane il dilemma, ancora da sciogliere e chiarire, su come bypassare i due scali di Corigliano e Rossano senza creare un diaframma insuperabile tra le zone urbanizzate.

L’uscita 1 denominata “Corigliano nord” è posta in località “Torre Voluta” a 1,6km in linea d’aria dall’attuale sede della SS106. Lo svincolo “atterra” sulla provinciale 189 nell’ultimo tratto (da ampliare) che dista appena 1 km dalla grande area industriale e commerciale di Corigliano; 5,5 km dal Porto di Corigliano e 5 km da Cantinella.

 

 

 

L’uscita 2 denominata “Corigliano centro” è situata in località “Brillia-Santa Lucia”. Qui è previsto – stando alle carte ufficiali – un lavoro complesso per le realizzazioni di due complanari: una più corta di circa 600 metri per il collegamento con la strada urbana di località San Francesco (passaggio a livello Corigliano scalo) e l’altra di circa 2,5 km che condurrebbe direttamente al cavalcavia del porto oltrepassando, a monte, il centro sportivo di località Brillia. Lavori, questi, che dovrebbero essere a carico di Anas. Percorrenze: 600 metri dallo scalo di Corigliano; 3,5km dal Porto di Corigliano-Rossano; 4,4 km da Schiavonea; 5,8 km dal centro storico di Corigliano.

 

L’uscita 3 denominata  “Ospedale Insiti” è situata proprio in località “Insiti” a 1,1km in linea d’aria con l’attuale tracciato della SS106. In questo caso si tratta di uno svincolo “nudo” che dovrà essere realizzato ex novo con tutti i servizi e sottoservizi e interseca con la provinciale 195 nel tratto a valle della ferrovia ionica (in questo caso non sarebbe più necessario realizzare il sovrappasso ferroviario il cui progetto è in itinere da 30 anni). Percorrenze: 500 metri dal nuovo ospedale di Insiti; 3,7 km dall’area industriale di Rossano; 5,1 km da Schiavonea; 6 km dall’area Enel di Cutura. Sarà necessario ampliare il tratto della provinciale 195 (lungo 1 km) fino allo svincolo con la nuova rotatoria di Fabrizio.

 

L’uscita 4 denominata “Rossano nord” è situata a 500 metri in linea aerea dall’attuale tracciato della SS106. Si tratta di uno svincolo posto in un uliveto/agrumeto in località Cutura/Volimento. Qui Anas prevede di realizzare uno svincolo con complanare di ricongiungimento (circa 400 metri di strada) alla statale 106 bis e precisamente al sottopasso della centrale Enel. Percorrenze: 800 metri dall’area Enel, 2,4 km dall’area industriale di Sant’Irene; 3 km dallo scalo di Rossano; 6 km da Rossano centro storico.

 

 

L’uscita 5 denominata “Rossano centro” è situata nell’area compresa tra località “Frasso-Amarelli” e “Momena” a ridosso dell’attuale tracciato della Statale 106 e in prossimità dell’attuale svincolo di Rossano centro. Questa al momento è la soluzione ufficiale che potrebbe essere soppiantata da un’altra proposta (in caso di variante al progetto che prevede il sottopassaggio artificiale di contrada Frasso come quello realizzato a Scanzano Jonio) che prevedrebbe una uscita in prossimità dell’imbocco proprio della galleria artificiale ma di cui al momento non si hanno più precise indicazioni. Percorrenze: 2,4km dall’area Enel; 1,2km da località Sant’Angelo; 6 km dal centro storico di Rossano (medesima percorrenza attuale).

Insomma, le misure – in questo caso le distanze – contano e possono essere determinanti anche per l’economia. Valutare bene ogni cosa è essenziale per evitare che domani possa scriversi una storia che non ci aspettavamo. A Nova Siri, fondamentalmente, è bastata una curva per riscrivere quasi da capo, nella buona e nella cattiva sorte, lo storytelling di quella realtà. Una curva!


L’INCHIESTA: UN VIAGGIO LUNGO 25KM SULLA SIBARI-CO-RO:

Prima parte: Statale 106, una strada fuorilegge. Nel tatto Sibari-Co-Ro 110 svincoli a raso. Ecco i dati

Seconda parte: Sibari-Co-Ro: i due progetti messi allo specchio

Terza parte: Sibari-Co-Ro: meglio una strada collinare tra grandi ponti e lunghe gallerie o una strada tra i giardini?

Quarta parte: Sibari-Co-Ro, una strada sulle “sabbie mobili”

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.