Covid, impennata di nuovi casi a Corigliano-Rossano: 132 in 10 giorni (35 in 24 ore)
Ci si prepara ad un’ipotetica nuova ondata: approvata la riattivazione di altri 18 posti letto nel reparto Covid del “Giannettasio” e autorizzate le cure dei pazienti con anticorpi monoclonali
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CORIGLIANO-ROSSANO – Impennata di nuovi casi a Corigliano-Rossano che in sole 24 ore fa registrare ben 35 nuovi casi al sar-cov2. È quanto emerge analizzando i dati pubblicati sul sito dell’Asp provinciale di Cosenza secondo cui, nella terza Città della Calabria in 10 giorni (da giovedì 28 ottobre a oggi, sabato 8 novembre) si sono registrati 132 nuovi contagi.
Una situazione che desta preoccupazioni se si pensa che nel pomeriggio di oggi c’è stata anche una riunione dei manager dell’Azienda sanitaria provinciale per decidere in merito alla riapertura dell’ala del reparto Covid dell’Ospedale “Giannettasio”.
Pare, infatti, che sia stata approvata l’attivazione di altri 18 posti letto che vanno ad aggiungersi ai 18 esistenti, già occupati da pazienti Covid nel nosocomio rossanese.
Della situazione critica all’interno del Polo Covid cittadino ne avevamo già parlato con il direttore dell’unità operativa di Pneumologia Covid-19 dell’ospedale spoke “Giannettasio” di Corigliano-Rossano, Giovanni Malomo (leggi ) che aveva affermato che: «Siamo nel pieno dell’ondata pandemica dei non vaccinati».
Ci stiamo preparando ad un’altra ipotetica ondata e per farlo non si escludono strade finora non intraprese come l’autorizzazione alle cure dei pazienti Covid con gli anticorpi monoclonali, come confermato dal direttore sanitario dell’Asp, Martino Rizzo, - secondo quanto riportato dal Corriere della Calabria - nei reparti Covid degli Spoke di Corigliano-Rossano e in caso di necessità anche quello di Paola-Cetraro che per il momento rimane chiuso. Nei due centri potranno, quindi, essere utilizzare le proteine prodotte in laboratorio per contrastare l’infezione.
Quello che ci resta da fare è non abbassare la guardia, continuare a seguire le linee guida dettate dall’emergenza e sperare che questa ennesima ondata non ci travolga.