Assumere medici e riaprire gli ospedali chiusi perché quelli esistenti stanno scoppiando
L'Asp di Cosenza cerca medici. La situazione nei Pronto soccorso è drammatica. Tra medici "impegnati" negli uffici e altri (pochi) che invece rimangono in corsia ad affrontare l'emergenza. Nuovi posti letto al Polo Covid di Rossano
CORIGLIANO-ROSSANO - Non si sa fino a quando questo argine sottilissimo, che divide la piena immensa del Covid con la realtà dei territori, reggerà. Anche perché a tenere in piedi il "diaframma" che ci separa dal baratro è davvero fragilissimo. In 13 mesi, da quando è iniziata l'emergenza pandemica, si sarebbero potute fare tantissime cose. Un su tutte: riaprire gli ospedali chiusi e riempirli di medici, infermieri e operatori sanitari. Non è stato fatto ed ora l'avanzare del contagio - che è sfuggito a tutti - resta solo nelle mani della Provvidenza.
Quello che indigna la gente e che si apprende dagli "sfoghi" che le persone lasciano ai social (diventati un vero e proprio muro del pianto) è che, ancora oggi, nonostante una situazione così drammatica, continuino ad esistere sacche di oziosità che fanno rabbrividire. In questo momento chiunque è medico, chiunque abbia proferito quel famoso giuramento d'Ippocrate (che evidentemente per alcuni resta una pergamena da affiggere nello studio) dovrebbe scendere in campo. Invece no, ci sono ancora medici che continuano ad essere "impegnati" nell'amministrativo. A Cosenza come a Corigliano-Rossano a due passi dai reparti dove in queste ore sta accadendo di tutto.
La parabola di Lazzaro e del ricco Epulone, rapportata ai guai della sanità nostrana, la si legge ovunque. Nei pronto soccorso dello spoke di Rossano e Corigliano, ad esempio, la situazione è incandescente. Infermieri e medici sono allo stremo mentre scarseggiano i posti letto per i degenti, soprattutto per i degenti covid che continuano ad arrivare ininterrottamente nelle strutture sanitarie.
La situazione - come scrive stamani il Corriere della Calabria - è resa particolarmente difficile a causa della carenza di personale sanitario dovuta sia alle ataviche problematiche legate al blocco del turn over, che non consente nuove assunzioni, ma anche alla non disponibilità di alcuni medici e infermieri a prestare servizio in questo momento così delicato nei reparti Covid.
Intanto, l’Azienda sanitaria provinciale ha attivato le procedure per reperire personale sanitario e inviato 50 lettere, si è in attesa delle risposte circa la disponibilità.
Per quanto riguarda i posti letto gestiti dall’Asp, a Rossano l’Azienda è riuscita ad ampliare il reparto, che da questa mattina da 16 posti letto passa a 22 ed entro la prossima settimana arriverà a 40 posti, grazie all’attivazione di ulteriori 18 posti. A Cetraro, invece, gli attuali 20 posti letto saranno estesi nelle prossime ore a 32, mentre ad Acri rimangono attivi 16 posti letto con 4 pazienti in dimissione oggi.