Incontro sindaci del medio alto Jonio calabrese per la statale 106: polemica per l'assenza di Crotone
A mettere la piaga nel dito il Comitato Magna Graecia che ha stigmatizzato il mancato contributo al dibattito da parte dell'esecutivo pitagorico
CORIGLIANO-ROSSANO - Al partecipato incontro tenutosi a Cariati ed avente oggetto il dibattito sull'asse 106 Sibari-Crotone, per la prima volta si è assistito ad un'azione comune e congiunta degli Amministratori. «Abbandonando pennacchi e campanili», sono state accolte le istanze dei Presidenti delle due Province di Crotone e di Cosenza, nonché del Responsabile della mobilità per la Provincia di Crotone, Fabio Pisciuneri. In tutto questo, però, ha fatto clamore l'assenza del Comune di Crotone. Un'assenza che non è passata inosservata e sulla quale, oggi, ritorna il comitato Magna Graecia, quello che da mesi ormai si batte per la realizzazione di una grande provincia che si estende dal Metapontino alle serre catanzaresi.
«Come Comitato - scrivono - lo abbiamo sostenuto in tempi non sospetti e continuiamo a credere che solo l'unione e la cooperazione fra enti che condividono le stesse problematiche, può portare, in tempi ragionevoli, al superamento delle difficoltà che caratterizzano l'immobilismo infrastrutturale, e non solo, dell'Arco Jonico».
«Tuttavia - precisano nella nota - rammarica e non poco, che la comunità crotonese non abbia accolto l'invito a partecipare. La portata storica dell'evento, obbligava ogni località impattata dall'idea progettuale ad inviare presso la sede cariatese un proprio rappresentante, qualora un Sindaco fosse inibito per altre motivazioni. Se a ciò aggiungiamo che Crotone è un comune Capoluogo e che è quello che maggiormente raccoglierebbe i benefici derivanti da un eventuale ammodernamento della SS106 a nord, la cosa assume finanche caratteristiche grottesche.
Abbiamo sempre sostenuto che la storia, gli eventi, non si cambiano urlando dai palchi, ma cooperando e collaborando con le contermini ed affini comunità, affinché flebili grida possano diventare urla. Non ha senso piangersi addosso e urlare alla luna, se poi non si partecipa fattivamente alla vita politica reale. La statale 106, così come la sanità, così come la linea ferrata, così come l'assenza dello Stato e della giustizia lungo tutto l'arco Jonico, non è figlia di dimenticanze, ma di un preciso disegno politico volto ad isolare l'area, rendendola sempre più periferica, marginale ed impercettibile.
Dividi et Impera! È il motto con cui le forze centraliste hanno relegato l'arco Jonico, e la città di Crotone soprattutto, ad essere il fanalino di coda di tutte le classifiche. Hanno condannato, grazie alla connivenza di ataviche politiche Joniche non oculate e prone al volere dei desiderata centralisti, ad un destino di soccombenza una città con tre secoli di storia e tutte le comunità ad essa collegate. Hanno fatto in modo che due Città (Corigliano Rossano e Crotone) che condividono le medesime problematiche e che sono accomunate dalle innumerevoli ed inespresse potenzialità, annaspassero nel loro cammino.
Risulta impensabile, ed assolutamente ingiustificabile, l'assenza del Sindaco o di un delegato, che recandosi a Cariati avrebbe contribuito a far sentire la presenza e la voce della città di Crotone. Vogliamo augurarci che tutto ciò sia frutto di svista o poca e non ponderata attenzione alla cosa e che non ci sia, contrariamente, premeditazione alcuna. Vogliamo sperare che dalla città di Crotone arrivi la prima delibera di Consiglio sulla vicenda 106 e che sia da apripista per tutte le altre comunità da Isola Capo Rizzuto a Cassano Ionio, passando dalla riviera all'entroterra, senza soluzione di continuità».