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Corigliano-Rossano, nel nuovo statuto comunale «manca il richiamo a radici cristiane della Città»

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CORIGLIANO-ROSSANO - «Desta meraviglia, il mancato richiamo alle radici cristiane di Corigliano e Rossano. Eppure, il Preambolo dello Statuto riconosce il Monastero del Patire come elemento unificante e portatore di valori identitari comuni ai due antichi centri. Il che evoca il monachesimo a noi vicino nella versione dell’esperienza niliana, con il suo messaggio sociale e di alto valore culturale, oltre che religioso». 

A parlare è Anna Lasso, presidente della sezione locale dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani - raccogliendo gli stimoli provenienti dalla presidente della commissione statuto, Maria Salimbeni, la quale auspica che la predisposizione dell’atto giuridico fondamentale della città possa fondarsi su un «vivo confronto e sul contributo di tutti» – si inserisce nel dibattito sollevato a seguito della prima fase di stesura dello statuto di Corigliano-Rossano.

Nel focalizzare l’attenzione sul preambolo e sul corpus dei primi articoli elaborati dalla commissione, i giuristi cattolici, consapevoli del fatto che il proprio impegno professionale ed associativo deve snodarsi anche sul piano della partecipazione alla vita politica, rilevano una serie di anomalie e vuoti contenutistici dello strumento ordinamentale. Vuoti che partono proprio dal preambolo.

«Nel nostro territorio – precisa l’avvocato Lasso nella sua dettagliata disanima - molti sono stati gli elementi ideali e materiali che hanno contribuito, con la loro linfa, al riconoscimento del valore della persona, del carattere sacro della vita umana, del ruolo centrale della famiglia, dell’importanza dell’istruzione e della libertà di pensiero, di parola, come pure alla tutela giuridica degli individui e delle associazioni, alla promozione del bene comune, al riconoscimento della dignità del lavoro. Tra tutti questi elementi, di certo, si collocano gli ideali cristiani che hanno intessuto la storia di Corigliano e Rossano. Ne sono dimostrazione: lo straordinario patrimonio degli edifici di culto, l’esperienza di Santi della nostra terra, martiri del cristianesimo (SS. Leone e Nicola), oltre che l’attivo ruolo di sostegno, svolto nei decenni, dalla diocesi rossanese». 

«Il mancato richiamo alle radici cristiane della nostra comunità va avvertito come una fuga, specie in tempi di edonismo, materialismo pratico e relativismo morale». Non usano mezzi termini i giuristi per palesare le loro preoccupazioni. «Ad essere sconfitta – aggiunge Anna Lasso - sarebbe la storia del nostro territorio. La verità storica andrebbe rispettata, perché senza questa non può essere edificata una coesione territoriale».

Il perché della scelta di omettere un principio così importante e di concetto è inspiegabile dal momento che «la menzione nello Statuto delle basi cristiane della convivenza non parrebbe affatto lesiva di principi di libertà».

«La comunità di Corigliano-Rossano – sottolinea ancora la presidente della sezione locale dei giuristi cattolici - è, già da tempo, pronta ad affrontare, senza rinnegare la propria storia, il cambiamento dovuto alla forte immigrazione di persone con tradizioni e religioni differenti. A tal proposito, sarebbe auspicabile l’istituzione di un Organismo di rappresentanza degli immigrati e di mediazione sociale e culturale».

Ma tra i valori fondamentali “omessi” o sottaciuti che dir si voglia non ci sono solo le radici cristiane della città ma anche la dignità dell’uomo. «“I valori fondanti” sono quelli che hanno come punto di raccordo e di confluenza la dignità umana, mai menzionata nella prima parte dello Statuto, la quale non è indice di stimabilità in relazione al ruolo politico o sociale ricoperto, ma è nucleo identificativo della persona, che rileva semplicemente in quanto è ed esiste». 

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.