È stata chiamata in codice "
Black Horse" l'operazione eseguita oggi dalla
Polizia del commissariato di Castrovillari che ha portato all'
arresto di 8 persone della zona. Le indagini sono iniziate nell'estate del 2016. Grazie a pedinamenti e ad intercettazioni audio-video, la polizia ha potuto ricostruire
numerosi episodi di spaccio di cocaina, eroina ed hashish, effettuati soprattutto nei pressi di una stalla. Nel corso dell'attività investigativa sono stati sequestrate 23 dosi di eroina (circa 11,70 grammi), 22 di cocaina (9 grammi) e 829 dosi di hashish (250 grammi) oltre ad una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa.
BLACK HORSE, GLI ARRESTATI
Le persone arrestate sono sono Luciano Anzillotta, 50 anni, Giuliano Anzillotta, 44 anni, Carmine Anzillotta, 20 anni, Carmine Anzillotta (cugino omonimo del precedente), anche lui di 20 anni, Aldo Oliveto, 42 anni, Adriano Servidio, 25 anni, e Cristofer Innocente, 28 anni, finiti in carcere. Ai domiciliari è stata posta un'altra persona, M.A., 28 anni. Tutti gli arrestati sono di Castrovillari. «Castrovillari, come tutto il comprensorio - ha detto il procuratore Eugenio Facciolla durante la conferenza stampa - è interessato fortemente al fenomeno dello spaccio. Che, anzi, è un fenomeno crescente. Quello che attesta quest'indagine è che qui venivano a rifornirsi anche dai centri limitrofi della Basilicata. E ciò induce a a pensare che il fenomeno potrebbe essere anche più diffuso di quello che siamo riusciti a documentare. Con la presenza da queste parti di un canale d'approvvigionamento molto forte.
BLACK HORSE, DUE FRONTI DI SPACCIO
Abbiamo due fronti di spaccio. Uno è quello jonico e l'altro è quello più interno che passa evidentemente dall'autostrada. Stiamo cercando di lavorare in tutte e due le direzioni. Le otto persone arrestate erano già note. In particolare tra gli arrestati, Cristofer Innocente, spacciava in casa anche se sottoposto agli arresti domiciliari per gli stessi reati. Utilizzava la moglie per le consegne e per gestire il traffico che aveva posto in essere. Una situazione che fa riflettere. Molte volte noi chiediamo le misure cautelari, magari il carcere. Ma poi non riusciamo ad ottenerle o, comunque, vengono riviste. Così i soggetti collocati ai domiciliari continuano a commettere reati dello stesso tipo. Purtroppo è una situazione con la quale facciamo i conti spesso».
BLACK HORSE, IL VIDEO