Vino rilancerà l'agricoltura calabrese
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di MAURO D'ACRI* Con l’avvio ufficiale della cinquantunesima edizione di Vinitaly la Calabria ha un’altra impareggiabile occasione per sostenere, rafforzare e promuovere la propria vocazione vinicola. A Verona, per il secondo anno consecutivo, la nostra regione conferma – finalmente - una logica di presenza unitaria. Che molto può aiutare il sistema vinicolo calabrese. Nello stand allestito dal dipartimento agricoltura, con le 58 aziende produttrici e le 500 etichette presenti, mostreremo come e quanto la Calabria abbia saputo centrare gli obiettivi della qualità. Grazie ad imprese che continuano ad investire, conquistano posizioni di mercato. E sono protagoniste di un nuovo modo di intendere la produzione vinicola. Perché da sempre il vino è certamente un prodotto da consumare. Na è anche un’impareggiabile veicolo di identità, di cultura, di storie e tradizioni territoriali. La produzione calabrese, di poco inferiore ai quattrocentomila ettolitri, sebbene non sia numericamente decisiva per un’Italia ormai saldamente in testa alla classifica mondiale della produzione, costituisce per la nostra regione un asset economico e promozionale assolutamente strategico. Una realtà che tutti dobbiamo tenere in grande considerazione. Ed ecco perché – sulla base di una precisa indicazione del presidente Oliverio – al vino ed ai produttori calabresi abbiamo riservato grande attenzione. Tanto in chiave di prospettiva quanto con iniziative immediate e concrete.
VINO, PARTECIPAZIONE AL VINITALY IMPEGNO CHE PRODURRA' RISULTATI POSITIVI
Risponde a questa logica lo stand unitario del Vinitaly. Cosi come la partecipazione, per la prima volta, ad un’altra grande fiera di settore, Prowein. Tenutasi nelle scorse settimane a Dusserdolf. Nel ringraziare dunque tutti i produttori presenti al Vinitaly mi preme sottolineare come il presentare insieme la nostra offerta enologica nei padiglioni di Verona costituisca un impegno. Che nei prossimi anni produrrà certamente risultati positivi ed apprezzabili. Il nostro compitò è, e lo sarà sempre di più, sostenere questo percorso produttivo. Che si fonda tanto sulla storia e le tradizioni. Quanto su una impareggiabile capacità di investimento ed innovazione. Che le cantine calabresi hanno saputo mostrare nell’ultimo decennio. Un compito al quale associare, ora che disponiamo anche dell’Igp regionale, le strategie di valorizzazione dell’olio, altro prodotto in grado di irrobustire la vocazione agricola ed agroalimentare regionale.*Consigliere regionale delegato Agricoltura Regione