L'
Asp di Cosenza trasferisce una
neurologa dal Punto di Primo Intervento del nosocomio di Trebisacce al reparto di neurologia dell'ospedale di Corigliano. Così facendo, quindi, il
PPI di Trebisacce è destinato dritto dritto alla chiusura. Altro che riapertura del Pronto Soccorso! La
neurologa Natalia Caravona, in forza al PPI del "Chidichimo" formava, con altri quattro medici, l'equipe dei medici in servizio. Con questo taglio ne restano tre. Più il primario Giorgio Ferrara, che però è distaccato, in quanto dirigente sindacale. Il
direttore generale dell'Asp Cosenza, vista la carenza di neuologi al reparto di Corigliano, ha pensato bene di mettervi una figura specialistica. Individuata, appunto, nella dottoressa Caravona. Figura molto profesisonale e stimata. Ma, così facendo, si indebolisce il PPI di Trebisacce. Insomma, un cane che si morde la coda. Invece di ricorrere a nuove assunzioni, si spostano medici da un presidio all'altro. I tre medici e mezzo che prestano servizio al
PPI di Trebisacce, quindi, dovranno fare i conti, almeno temporaneamente assicura l'ASP, con la carenza di personale e i turni da coprire. Che, secondo le ultime direttive in materia di orario di lavoro dei medici, non lasciano spazio a ulteriori scelte.
Si potenzia un reparto (Neurologia di Corigliano, peraltro anche questo a rischio chiusura se non si prendeva questo provvedimento) a danno di un altro. E nel frattempo i lavori per l'ampliamento del PPI di Trebisacce, in ottica trasformazione in Pronto Soccorso, proseguono. Insomma, così facendo dove si arriverà? Serve, a questo punto, un intervento serio sul personale in dotazione presso gli ospedali di Rossano e Corigliano, e quelli chiusi di Cariati e Trebisacce.
Vedere se ci sono medici imboscati. Se ce ne sono, investirli di compiti a loro adeguati. Soprattutto nei Pronto Soccorso. E intervenire anche su
infermieri e personale ausiliario imboscato. Ché ce n'è. E anche tanto.