Totosindaco: Caputo c'è, Promenzio si propone,ma sulla bocca della gente si sussurra il nome di Graziano
IL REDAZIONALE
Il prossimo anno, presumibilmente in primavera 2019 (così come avevamo già ampiamente anticipato dalle colonne della nostra testata), si ritornerà a votare per le comunali. Questa volta in modo inedito, considerato che si tratta della prima, storica elezione dei rappresentanti del Governo della nuova città di Corigliano-Rossano, la terza della Calabria per numero di abitanti, la prima per estensione territoriale. Lo ha annunciato ieri, ai microfoni dell’Eco dello Jonio Web Tv, il sub-commissario, dottoressa Emanuela Greco, aprendo, di fatto, la bagarre politica di candidati e coalizioni.
A dire il vero è da tempo che raccogliamo e tastiamo gli umori della gente della nuova Città per percepire quali potrebbero essere idee, programmi, schieramenti e – ovviamente – uomini che potrebbero incarnare il profilo della nuova guida di Corigliano-Rossano. Come promesso, iniziamo il nostro excursus tra i profili di quelli che potrebbero essere i cosiddetti papabili: tra chi si propone e chi, invece, pur rimanendo silente e forse anche “disinteressato all’argomento”, viaggia sulle bocche della gente. Anche in modo imponente.
Partiamo da chi, più o meno in forma palese, ha manifestato una certa disponibilità (o interesse) a prestare il proprio servizio alla causa del nuovo Comune. Ospite nello studio dell’Eco dello Jonio Web Tv, nelle settimane scorse, l’ex sindaco di Rossano e già consigliere regionale Giuseppe Caputo ha detto chiaramente di essere intenzionato a mettersi ancora una volta al servizio della città “in qualsiasi ruolo”, quindi non escludendo nemmeno una candidatura a Sindaco, che potrebbe essere gradita agli ambienti di Forza Italia di Corigliano-Rossano e allo stesso coordinamento regionale del partito; e dunque al duo Santelli-Occhiuto. Al momento, però, questo nome si limiterebbe all’ala forzista. Non a quella del centro destra corissanese, frammentato in mille altri rivoli, e con altre aspirazioni. Insomma, il cognome di Caputo è sicuramente tra i papabili, meno il nome, dal momento che nell’ottica di un rinnovamento, potrebbe ritornare in campo anche Guglielmo Caputo, rampollo dell’ex primo cittadino di Rossano e già vicesindaco all’epoca della consiliatura Antoniotti. Quel Giuseppe Antoniotti, altro ex sindaco rossanese, la cui proverbiale laboriosità potrebbe ritornare spendibile anche per una candidatura alla guida della Città.
Tra i possibili candidati “dichiarati” ci sono anche Stefano Mascaro e Giuseppe Geraci, i due ultimi ex sindaci di Rossano e Corigliano – si sussurra sotto gli ombrelloni di questa strana estate ionica – starebbero pensando addirittura ad una coalizione politica di superamento, aperta all’area moderata, che potrebbe trovare fiato anche in vista delle regionali che si terranno nell’autunno 2019.
Ancora, tra gli altri papabili che hanno già e da tempo fatto un passo avanti, palesando – anche se in forma ufficiosa - la propria disponibilità a creare un gruppo di governo pilota per la terza città della Calabria è l’ortopedico pediatrico di Schiavonea ma nato a Rossano, Gino Promenzio. Tante le voci che portano al suo nome, probabilmente il suo è il nome più insistente. Ma prima che la candidatura si concretizzi bisognerà capire qual è la forza politica che potrebbe arroccarsi attorno al medico con una storia che fonda le proprie radici nella sinistra. Il giovane specialista gode sicuramente del sostengo di quell’area del partito democratico che si rifà all’ala popolare. Non disdegna di importanti amicizie politiche nel gotha del governo regionale.
Ma in questo bailamme di nomi e cognomi ce ne sono tanti altri che potrebbero aspirare alla poltrona di primo cittadino della nuova città. C’è chi ci aspira chi invece viaggia, inconsapevolmente, sulle bocche della gente. Tra gli aspiranti che non ne hanno mai fatto segreto ma che ancora oggi poco si sbilanciano ci sono Giovanni Dima ed Ernesto Rapani, entrambi dirigenti calabresi di Fratelli d’Italia. La loro preoccupazione primaria potrebbe essere quella di costruire una coalizione solida a destra, senza più divisioni. Fatto salvo che questo ambiente a Corigliano-Rossano, dalla macchina di consensi che fu nel decennio scorso oggi è un rivolo di fazioni e posizioni, alcune apparentemente non più sanabili. Ma le vie della politica – si sa – sono infinite, imprevedibili e ricche di colpi di scena. Una volta superato l’affaire coalizione (semmai venisse superato!) bisognerà poi stabilire chi tra Dima e Rapani, alla fine, potrebbe guidare una coalizione di centro destra o, addirittura, di destra.
Nel tourbillon politico, sicuramente, sarà chiamato a fare la sua parte anche il Movimento 5 Stelle. Qualche mese fa il nome insistente era quello dell’imprenditore Ranieri Filippelli ma i pentastellati sono un mondo in continua evoluzione e costante rivoluzione. Sulla partita delle comunali senza dubbio la voce grossa la faranno la folta deputazione parlamentare della Città (4 tra deputati e senatori di Corigliano-Rossano) e il senatore cosentinoNicola Morra. Nell’area movimentista potrebbe irrompere anche il nome di Flavio Stasi. L’ex candidato a Sindaco di Terra e Popolo che alle comunali del 2016 convogliò sul suo nome i consensi dell’indignazione popolare potrebbe trovare un accordo con i grillini. Oppure no, viaggiando da solo, in compagnia di un’alleanza che potrebbe vedere dentro anche Tonino Caracciolo e Titti Scorza.
A sinistra tutto (apparentemente) è in evoluzione. A parte il nome di Promenzio che, però – a dispetto della sua provenienza politica – avrebbe una connotazione civica e non partitica, non c’è, al momento, una piega definita. Nell’area democratica riecheggiano due nomi: Aldo Algieri, l’imprenditore coriglianese ostinatamente contrario alla fusione ma pronto a dare il suo contributo politico alla nuova città, e Aldo Zagarese, il giovane avvocato già vicesindaco di Rossano la cui candidatura potrebbe essere sostenuta dall’area Bruno Bossio – Adamo.
Di nomi ce ne sono a iosa, dicevamo, ma sulla bocca della gente di Corigliano-Rossano ne girano e se ne sussurrano tanti altri. Uno su tutti è quello di Giuseppe Graziano. L’ex segretario questore del Consiglio regionale della Calabria, che si è trovato fuori dagli scranni dell’Astronave per un mero cavillo burocratico, presidente del movimento Il Coraggio di Cambiare l’Italia, è tra quelli che in molti vorrebbero pronto a formare e guidare una grande coalizione, capace di guidare la prima esperienza di governo della nuova città. Per molti sarebbe l’evoluzione politica naturale per l’uomo che è stato il concretizzatore del progetto di fusione di Corigliano e Rossano, avendone promosso e sostenuto la proposta di legge in Consiglio regionale. Per lui, però, potrebbero aprirsi altre prospettive in vista delle prossime regionali.