La cucina per promuovere identità e favorire l'incontro: Barbieri accoglie la comunità di Lungro
Subito dopo la celebrazione officiata nel cuore dell’Eparchia arbëresh, l’incontro si è spostato all’Hotel Barbieri ad Altomonte, dove la squadra ha curato il pranzo conviviale in onore del nuovo pastore della Chiesa italo-albanese di Sicilia
ALTOMONTE – La cucina come linguaggio universale, capace di favorire l’incontro e facilitare il dialogo; dare valore aggiunto alle occasioni di scambio; promuovere l’identità religiosa e laica. È, questa, la visione e la filosofia che lega tutte le iniziative della Famiglia Barbieri incessantemente impegnata a promuovere la Calabria distintiva ed autentica tanto all’interno del perimetro dell’oasi di pace e relax affacciata sulla Città d’arte di Altomonte che, fuori dai confini regionali e nazionali. come succede in questi giorni in Giappone con l’Agrichef Enzo e la moglie Patrizia Guerzoni; come è successo all’Hotel-Ristorante con Michele, Alessandra e Barbieri che hanno accolto un evento speciale.
Nel segno della condivisione l’esperienza familiare Barbieri ha ospitato, infatti, la comunità religiosa e civile riunitasi a Lungro per la consacrazione episcopale di Monsignor Raffaele De Angelis, nuovo Vescovo di Piana degli Albanesi.
Subito dopo la solenne celebrazione officiata nel cuore dell’Eparchia arbëresh, lo scorso sabato (8 novembre) l’incontro si è spostato all’Hotel Barbieri ad Altomonte, dove la squadra ha curato il pranzo conviviale in onore del nuovo pastore della Chiesa italo-albanese di Sicilia.
Oltre venti ospiti tra cardinali, vescovi e autorità ecclesiastiche e civili sono stati accolti presso l’Hotel Barbieri, divenuto per l’occasione un rifugio di quiete e calore familiare. Tra gli ospiti al tavolo di Mons. De Angelis, le Eminenze Cardinali Claudio Gugerotti, Francesco Montenegro e Paolo Romeo, oltre a Mons. Donato Oliverio, Vescovo di Lungro e ai familiari del nuovo presule.
Non è la prima volta che la storia della Chiesa arbëresh incontra quella dei Barbieri: tredici anni fa, infatti, la stessa famiglia aveva curato il pranzo per l’insediamento di un altro vescovo, rinnovando oggi quella stessa emozione. Accogliere ancora una volta un momento così alto della vita religiosa del nostro territorio è per noi motivo di profonda gratitudine.
Nella sacralità della condivisione e nel rispetto delle radici arbëreshë, l’evento ha ribadito il ruolo di Altomonte e della Famiglia Barbieri come ambasciatori di un’identità che unisce, in un abbraccio di cultura, accoglienza e tradizione cristiana che continua a rinnovarsi nel tempo.