A lezione di legalità, un ponte virtuale tra Toscana e Calabria unisce due scuole nel segno dell’impegno civile
L'Istituto “Il Pontormo” di Carmignano e quello di “Lauropoli – Sibari – Cassano Jonio” hanno realizzato una videoconferenza dal titolo “Testimonianze, Memoria, Impegno Civile per una società libera dalle mafie”
CASSANO JONIO - Il 25 novembre 2025, alle ore 10:30, si è svolta una delle iniziative più significative dell’anno scolastico per due istituti distanti geograficamente ma uniti da un forte senso civico: l’IC “Il Pontormo” di Carmignano (PO) e l’IC “Lauropoli – Sibari – Cassano Jonio” (CS). Le due scuole hanno infatti realizzato una videoconferenza dal titolo “Testimonianze, Memoria, Impegno Civile per una società libera dalle mafie”, un evento che ha trasformato la distanza tra Toscana e Calabria in un dialogo caloroso, sentito e profondamente educativo.
La mattinata è stata moderata dal Dirigente Scolastico dell’IC “Il Pontormo”, prof. Giacinto Ciappetta, che con grande equilibrio e partecipazione ha introdotto l’incontro, spiegandone il valore pedagogico e sottolineando come la scuola debba essere il primo luogo in cui si apprende la cultura della legalità. Le sue parole iniziali hanno preparato gli studenti a vivere non una semplice lezione a distanza, ma un’esperienza che avrebbe toccato le loro coscienze e ampliato il loro sguardo sul mondo.
La partecipazione di ospiti di straordinaria autorevolezza ha dato al momento un significato ancora più profondo. Il Dott. Antonino Di Matteo, Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia, ha condiviso riflessioni intense sul ruolo della magistratura e sulle sfide continue nella lotta contro le organizzazioni criminali, invitando i ragazzi a comprendere che la giustizia non è un concetto astratto, ma un impegno quotidiano che appartiene a ciascun cittadino. Il suo intervento è stato accolto con grande attenzione dagli studenti, affascinati dalla sua chiarezza e dalla sua fermezza.
Ha preso parte alla videoconferenza anche l’On. Ismaela La Vardera, già Presidente della Commissione Regionale Antimafia, la quale ha parlato ai giovani con un linguaggio diretto, energico e coinvolgente. Il suo invito a non rimanere mai indifferenti di fronte alle ingiustizie e a sviluppare un senso critico per diventare protagonisti consapevoli del futuro è risuonato fortemente tra i partecipanti. L’On. La Vardera ha anche sottolineato quanto sia fondamentale che le istituzioni dialoghino con i ragazzi per costruire una società più libera e più giusta.
Un intervento molto apprezzato è stato quello della Dott.ssa Cav. Maria Antonia Spartà, Vice Questore della Polizia di Stato di Roma. La sua testimonianza ha offerto uno sguardo concreto sul lavoro quotidiano delle forze dell’ordine, un lavoro fatto di responsabilità, sacrificio e dedizione. Raccontando episodi di vita professionale, la Dott.ssa Spartà ha mostrato quanto sia prezioso il legame tra i cittadini e le istituzioni e ha ricordato agli studenti l’importanza di fidarsi dello Stato e di collaborare per il bene comune.
La parte più toccante dell’incontro è stata però quella dedicata alle testimonianze di coloro che portano sulle loro spalle il peso della memoria delle vittime di mafia. Luisa Impastato, nipote di Peppino Impastato, ha raccontato la storia dello zio con una delicatezza e una forza che hanno commosso tutti. Le sue parole hanno fatto riflettere i ragazzi sulla potenza della libertà di pensiero, del coraggio di ribellarsi e dell’importanza di non piegarsi mai a nessuna forma di intimidazione.
Molto emozionante è stato anche l’intervento di Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo Borsellino. La sua voce vibrante, sempre carica di verità e determinazione, ha richiamato l’importanza di mantenere viva la memoria di chi ha sacrificato la vita per il proprio Paese. Egli ha sottolineato che ricordare i martiri della giustizia non significa guardare al passato, ma costruire un presente e un futuro più consapevoli.
Infine, Alfredo Morvillo, cognato del giudice Giovanni Falcone e fratello di Francesca Morvillo, ha aggiunto un ulteriore tassello alla narrazione della legalità. Con parole sincere e profonde ha riportato alla luce il lato umano di due tra le figure più simboliche della lotta alla mafia, condividendo ricordi privati che hanno toccato il cuore degli studenti. La sua testimonianza ha mostrato come dietro i grandi nomi della storia ci siano sempre persone che hanno amato, sofferto e sperato.
Durante la videoconferenza, gli studenti delle due scuole hanno avuto l’occasione di porre domande e di dialogare con gli ospiti, vivendo così un’esperienza di partecipazione reale. L’interazione tra ragazze e ragazzi provenienti da due regioni diverse ha dimostrato come la legalità sia un terreno comune su cui costruire ponti e alleanze. Le riflessioni emerse, spesso spontanee e sincere, hanno rivelato una profonda sensibilità e una grande voglia di comprendere ciò che accade nel proprio Paese.
A chiudere l’incontro è intervenuto il Dirigente Scolastico dell’IC “Lauropoli – Sibari – Cassano Jonio”, prof. Michele Marzana, che ha espresso gratitudine verso tutti gli ospiti e ha sottolineato l’importanza di investire nell’educazione dei giovani per costruire una società più consapevole e responsabile. Il prof. Marzana ha ribadito come iniziative di questo tipo siano fondamentali per far sentire gli studenti parte attiva della comunità civile e per trasmettere loro un messaggio di speranza e fiducia.
La videoconferenza del 25 novembre ha lasciato un segno profondo nelle comunità scolastiche coinvolte. Non è stata solo un’occasione di confronto, ma un vero e proprio momento di crescita collettiva. Ha ricordato a tutti che la lotta alle mafie non si combatte solo nei tribunali, ma anche e soprattutto nella quotidianità, nelle scelte individuali, nel coraggio di ciascuno di dire no alle ingiustizie e sì alla verità. L’iniziativa ha mostrato che, quando la scuola si apre al mondo e dà voce a testimonianze autentiche, può diventare un potente strumento di cambiamento. E in quella mattina di novembre, Toscana e Calabria si sono scoperte più vicine che mai, unite da un filo sottile ma resistente: la volontà di crescere insieme per costruire un futuro libero dalle mafie.