Contestata l'idea della funivia sul Pollino: «Significa essere nemici del Parco»
De Marco, Consigliere Nazionale Associazione Italiana Wilderness (AIW) e operatore turistico si scaglia contro la proposta del Consigliere Rosa: «I politici se ci tengono tanto a favorire il turismo pensassero innanzitutto alla viabilità»
CASTROVILLARI - Riportiamo di seguito la nota stampa di Saverio De Marco, Consigliere Nazionale Associazione Italiana Wilderness (AIW) e Operatore turistico e Guida Ambientale Escursionistica in merito alla proposta del consigliere regionale della Calabria Riccardo Rosa di un sistema di funivie nel versante calabrese del Parco del Pollino .
«Tali affermazioni - commenta De Marco - ormai eravamo abituati a sentirle nei bar, da gente disinformata sul turismo e l'ambiente nell'area del Pollino. Tali "chiacchiere da bar" sarebbero perciò da ignorare, se non fosse che provengono da un consigliere regionale, ovvero da un amministratore della cosa pubblica che prima di parlare di certi argomenti dovrebbe informarsi ed avere le competenze e la solidità culturale necessaria per intervenire in merito. Urge perciò una risposta, da parte dell'Ente Parco, delle associazioni e delle guide per ribadire con fermezza qual è la mission prioritaria di un Parco Nazionale e quali sono gli interventi da mettere in opera per favorire un turismo sostenibile nel Parco, che dia anche lavoro alle comunità locali e crei economia».
«Ed è bene che la risposta (se pecchiamo di presunzione perdonateci) arrivi soprattutto dalla "società civile", in particolare da chi con il turismo ci campa e ci lavora, da chi conosce le montagne del Pollino non in "teoria" o guardandole dalla finestra, ma le ha percorse con gli scarponi ai piedi da decenni; da chi il Pollino lo vuole tutelare e promuovere in maniera sostenibile. La risposta a una proposta così scellerata e banale non è difficile, ma proviamo ad articolarla ripetendo cose già dette e ridette, trite e ritrite da anni».
«La proposta di un Parco Nazionale del Pollino nacque anche per scongiurare progetti invasivi che minacciavano di deturparne i suoi versanti, ovvero funivie (appunto), impianti di risalita, piste da sci da discesa, strade asfaltate e alberghi d'alta quota, che oggi se fossero state realizzate sarebbero delle orribili cattedrali nel deserto, a discapito anche del turismo escursionistico; proporre sul Pollino un sistema di funivie significa essere contrari all'idea stessa del Parco Nazionale, significa essere nemici del Pollino, significa non avere a cuore né il suo ambiente e né gli operatori che sul turismo sostenibile hanno investito».
«I politici di Calabria e Basilicata se ci tengono tanto a favorire il turismo pensassero innanzitutto alla viabilità stradale, ovvero a manutenere le strade asfaltate esistenti piene di buche, dissestate, a volte con cespugli e rovi ai margini. Almeno nel versante lucano si possono citare la strada Mezzana-Acquatremola-Terranova di Pollino, la strada Viggianello-Visitone-Ruggio-Pedarreto, nonché tante strade del versante calabrese che se aggiustate favorirebbero non solo la mobilità dei turisti, ma anche quella dei cittadini che risiedono all'interno dei comuni del Parco. Inoltre, se vogliono rendere accessibili le località di partenza delle escursioni, anche con la neve, si destinassero i fondi pubblici a pulire le strade con gli spartineve, e tempestivamente! Queste sono le cose concrete che interessano ai cittadini, ai turisti e agli operatori economici».
«L'attrattiva maggiore del Pollino riguarda soprattutto gli ambienti ancora relativamente integri che ha al suo interno: creste rocciose popolate da pini loricati, faggete vetuste, boschi con alberi monumentali, estesi pianori ecc. ecc. Vi sono cioè ambienti ancora wilderness che attirano ogni anno tanti turisti consapevoli e che vanno prioritariamente conservati, anche per rispettare il diritto a fruirne delle generazioni future (e a proposito, wilderness non significa "natura incontaminata" ma natura non urbanizzata, priva di strade e appunto di funivie che ne deturpino i versanti!)»
«Anche d'inverno esistono tanti sentieri di bassa quota già accessibili di per sé, dove l'innevamento è ormai raro, a causa delle precipitazioni sempre più scarse. E del resto ormai esistono attività compatibili come le escursioni con le ciaspole, che permettono anche a chi non è particolarmente allenato di fruire dei paesaggi innevati del Pollino a quote medie (sempre se nevica ovviamente!). Il Parco del Pollino è un'area che consente di praticare escursioni e visite guidate a tutti, non solo agli esperti che si cimentano con l'escursionismo e l'alpinismo in alta quota in ambienti innevati. Ci sarebbero altri punti forse da esplicare, ma ci fermiamo qui, perché le proposte velleitarie e che attaccano il cuore stesso delle aree protette non meritano nemmeno considerazione!» conclude.