Lingua arbëreshe in Rai, Pomillo plaude all'iniziativa: «Fatto di portata epocale»
Il sindaco di Vaccarizzo: «È un fatto storico che apre a prospettive nuove ed importanti non soltanto per l’Arberia ma per tutto il patrimonio vivo e futuro delle minoranze linguistiche»

VACCARIZZO ALBANESE – «Sentire la nostra lingua arbëreshe risuonare nelle case di tutti gli italiani attraverso la Rai non è soltanto un riconoscimento, ma un fatto di giustizia storica. È la prova che l’identità ereditata da secoli ed attualizzata dalle nostre azioni e dal nostro impegno non è affatto un ricordo ingiallito. Essa rappresenta anzi una forza viva che oggi trova finalmente lo spazio che merita».
È con queste parole che il Sindaco Antonio Pomillo commenta con orgoglio l’ufficializzazione nei giorni scorsi dell’avvio della programmazione radiofonica e televisiva della Rete Nazionale interamente in lingua arbëreshe. «È un fatto storico che apre a prospettive nuove ed importanti non soltanto per l’Arberia ma per tutto il patrimonio vivo e futuro delle minoranze linguistiche».
«La lingua – prosegue il Primo Cittadino di Vakarici – è la nostra dignità, il filo che ci lega alle radici e che ci permette di proiettarci nel futuro senza smarrire chi siamo. Ecco perché questa utilissima e lodevole iniziativa non riguarda solo le comunità della nostra Arberia. È destinata a diventare uno strumento di crescita della e per la Calabria e dell’Italia intera. È la dimostrazione che custodire con intelligenza e senso del futuro la memoria condivisa può aprire vie di sviluppo inedite ed inesplorate».
«È sicuramente un fatto di portata epocale che diventa realtà grazie alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria alla Rai, che ha dato corpo ad un progetto storico, affidando al Coordinamento delle sedi regionali ed estere la produzione dei contenuti. Un grazie particolare – aggiunge il Sindaco – va riconosciuto quindi a quanti nelle istituzioni hanno creduto che l’Arberia meritasse di avere voce e immagine, in linea con la Legge 482 del 1999 e con il Contratto di servizio nazionale che tutela le minoranze linguistiche storiche».
«In particolare – sottolinea Pomillo ribadendo il valore aggiunto della collaborazione e della filiera istituzionale – alla Regione Calabria che in questi anni, su imput e determinazione del Presidente Occhiuto si è dotata per la prima volta di un assessore con delega alle minoranze linguistiche (Gianluca Gallo) e che con impegno e sensibilità ha sostenuto questo percorso, dimostrando attenzione e concretezza verso la nostra comunità».
La programmazione, partita lo scorso 21 settembre e destinata a durare tredici mesi, prevede una puntata televisiva settimanale la domenica, oltre a rubriche radiofoniche quotidiane dal lunedì al venerdì, con repliche nel weekend.
«Ai nostri giovani – conclude Pomillo – dico di ascoltare e di riconoscersi in queste voci. La lingua non è soltanto uno strumento di comunicazione, ma un dono che ci rende unici e che ci permette di essere cittadini del mondo senza rinunciare alla nostra appartenenza. Con Rai Arbëria la memoria diventa presente e il presente diventa futuro».