Longobucco: la festa del patrono unisce generazioni e comunità nel nome delle radici
La festa di san Domenico del 4 agosto, per il territorio, non è un giorno come gli altri

LONGOBUCCO - La festa del santo patrono di Longobucco non è soltanto una ricorrenza religiosa, ma rappresenta un autentico momento di ritorno alla terra dei padri. Per la comunità della Sila, questo appuntamento annuale assume un valore identitario profondo, coinvolgendo non solo gli abitanti del borgo, ma anche tanti oriundi e discendenti sparsi nelle cittadine limitrofe, in particolare nella città di Corigliano-Rossano, dove numerose famiglie conservano un legame affettivo e genealogico con il centro montano.
Quello di ieri è stato un vero e proprio ritorno alle origini, un ponte tra presente e passato che ha riportato alla memoria le storie di nonni, zii, parenti e amici che hanno costruito legami indelebili con Longobucco. Una festa condivisa da tutti, capace di abbattere distanze e differenze, rinsaldando un senso di appartenenza che va oltre i confini geografici.
A rendere ancora più speciale la serata è stata la presenza di un’icona della musica napoletana, Enzo Avitabile, che con la sua arte ha saputo toccare le corde più intime del pubblico, offrendo uno spettacolo carico di emozione e significato.
La festa patronale di Longobucco non è soltanto un evento religioso: è un’occasione per riscoprire il valore delle proprie radici, della propria terra e della propria comunità. Un appuntamento che ogni anno rinnova la memoria, il legame affettivo e la voglia di ritrovarsi. L’appuntamento, come sempre, è per il prossimo anno.