Riserva Naturale di Castrovillari, le Associazioni scrivono ad Occhiuto
I gruppi chiedono l'istituzione della riserva sostenendo la proposta di legge regionale

CASTROVILLARI - Numerose associazioni e organizzazioni che sostengono la proposta di legge regionale per l'istituzione della Riserva Naturale di Castrovillari hanno inviato una richiesta di incontro al Presidente Occhiuto.
Nella nota, a firma di: Associazione Solidarietà e Partecipazione; Isde Italia Medici per l'Ambiente – Cosenza; LIPU Odv Calabria; Pensieri Liberi Pollino C.villari-Lungro; WWF; Associazione Odv Acanto; Feder.Agri Movimento Cristiano Lavoratori (MCL) – Calabria; Cooperativa Il Filo di Arianna; Club Alpino Italiano (CAI); Associazione il Riccio; Associazione Ciclistica Castrovillari; Italia Nostra; Forum Ambientalista Nazionale – Calabria; WWF Calabria Citra; Associazione Famiglie Disabili (AFD); Comitato di Tutela del Territorio; Associazione Gruppo Archeologico Pollino, «vengono sinteticamente illustrati gli aspetti, non soltanto naturalistici, che caratterizzano quest'area del Pollino. Anzitutto l'approvazione all'unanimità della proposta di legge nella Commissione regionale ambiente – votata dai rappresentanti di FI, FdI, Lega, PD e DMP - avvenuta ormai quasi un anno e mezzo fa, dopo le opportune audizioni – e i pareri favorevoli delle istituzioni locali, dell'Unical, delle Associazioni e del Dipartimento regionale all'Ambiente».
«La mail contiene, altresì, un accenno ai vantaggi per le popolazioni residenti – e non solo – che la riserva determinerebbe, sia in termini di salvaguardia di un'area ad alta valenza naturalistica ed ambientale, ma anche di un concreto e duraturo sviluppo economico ed occupazionale. Senza per altro dimenticare la possibilità di bonificare siti fortemente inquinati che continuano a rappresentare un grave rischio per la salute dei residenti. Le ingenti somme necessarie per procedere alle bonifiche potrebbero infatti essere ottenute con progetti finalizzati legati alla presenza dell'area protetta».
«Infine, ma non da ultimo, - concludono - viene segnalato il rischio che questa prolungata attesa favorisca ulteriori autorizzazioni per decine o centinaia di ettari di pannelli fotovoltaici, dopo gli oltre trenta ettari già autorizzati a iter legislativo in corso, non più revocabili».