Porto di Schiavonea, bloccate le attività portuali per un guasto alla colonnina del rifornimento
Il senatore Ernesto Rapani è intervenuto interessando il prefetto Padovano, che assicura massima attenzione e urgenza sul caso

ROMA - Il Senatore Ernesto Rapani è intervenuto sul grave blocco delle attività portuali di Schiavonea causato dal guasto dell’unica colonnina di rifornimento di gasolio presente nell’area.
Una situazione che ha messo in ginocchio la marineria locale costretta da giorni a sospendere ogni attività per mancanza di carburante, e creato disagi anche alle unità operative navali appartenenti alle forze dell’ordine presenti all’interno dell’area portuale. Il parlamentare ha interessato direttamente il prefetto di Cosenza, Rosa Maria Padovano, affinché la questione venga affrontata con la dovuta urgenza. La massima autorità prefettizia, già a conoscenza del problema grazie a una precedente comunicazione della Capitaneria di porto di Corigliano, si è immediatamente attivata per avviare un percorso di soluzione rapida, garantendo massima attenzione e tempestività nella gestione della pratica.
«Ringrazio il prefetto per la disponibilità dimostrata e per l’immediato intervento a sostegno della marineria» dichiara il senatore Ernesto Rapani. «Confido che si possa arrivare in tempi brevi a una soluzione concreta, nel pieno rispetto delle normative vigenti e senza ulteriori ritardi burocratici».
La colonnina di rifornimento, chiusa giovedì scorso, ha lasciato a secco 38 imbarcazioni, mettendo in crisi non solo i circa 300 marittimi direttamente coinvolti, ma anche l’intera filiera del pescato: dai commercianti ittici, ai venditori ambulanti, fino a pescherie e ristoratori. Il senatore Rapani ha ribadito la necessità di una risposta concreta. «La situazione è insostenibile e rischia di degenerare. Serve un intervento risolutivo per evitare tensioni sociali e proteggere un comparto economico essenziale per il nostro territorio». L’intervento parlamentare nasce proprio per scongiurare queste conseguenze. «Mi auguro che il disagio venga definito al più presto» conclude Rapani, «e che la marineria possa tornare a lavorare con serenità, senza ostacoli che ne compromettano la sopravvivenza economica».