Roseto Capo Spulico, Savino abbraccia i nonni della casa protetta "Villa Azzurra"
Il Vescovo di Cassano: «Ognuno di voi deve essere portatore di fiducia e speranza, di sorriso e gioia, avendo cura di donare una carezza agli anziani»

ROSETO CAPO SPULICO - «È tempo di ascoltare i saggi anziani, anche perché anche noi un giorno diventeremo come loro».
Il Vescovo di Cassano Monsignor Francesco Savino ha abbracciato i nonni che risiedono nella casa protetta "Villa Azzurra" tra le più lussuose e ben gestite dell'intero Belpaese nata in un Hotel a 5 stelle. Dinanzi ai proprietari Roberta e Maria Federica Diego che stanno proseguendo la loro "mission" sulla scia dell'indimenticabile papà Adriano, al Direttore Vincenzo Diego, al sindaco Giovanni Pugliese, nonché a tanti confratelli e ospiti della struttura, il Vice Presidente della Cei, ha invitato a volgere lo sguardo non al telefonino, come facciamo di solito, ma al fratello, agli anziani, a chi soffre, a chi è solo, agli ammalati, agli umili, agli ultimi.
Il Vescovo fatto Popolo, ha scosso le coscienze. «Chiediamoci perché ci alziamo dal letto la mattina?». Questa è stata la sua domanda ad alta voce. «Evitiamo di banalizzare la vita perché è peccato, un peccato così grande che non ci possiamo permettere». In tempo di Quaresima, don Ciccio come ama essere chiamato in virtù dei tanti anni trascorsi da parroco a Bitonto, ha sottolineato che la Pasqua rappresenta la vita, il superamento della morte. Gli anziani di "Villa Azzurra" hanno ascoltato con grande ammirazione, e per ringraziare il Vescovo per la sua gradita visita, hanno anche regalato momenti di intensa emozione con la rappresentazione della Via Crucis.
È toccato a Roberta Diego mostrare gratitudine e riconoscenza all'alto presule bitontino per la sua presenza assidua e costante a fianco di chi vive e opera in questo luogo, dove ognuno cerca di mettere in campo la propria umanità e professionalità al servizio dell'utenza. Monsignor Savino da parte sua, ha dispensato carezze e abbracci, avvicinandosi soprattutto ai meno autonomi, a chi è costretto a trascorrere diverse ore su una sedia a rotelle, accudito però con amore e dedizione dallo staff del noto centro residenziale che accoglie pazienti provenienti anche da altre regioni, a conferma della fiducia che la gente pone da anni verso questo plesso sanitario e assistenziale tra i più accoglienti, funzionali e all'avanguardia presenti nel panorama nazionale.
Tornando a mons. Savino, lo stesso prima di congedarsi, ha voluto anche lanciare un invito finale che è un desiderio custodito nel suo cuore. «Ognuno di voi deve essere portatore di fiducia e speranza, di sorriso e gioia, avendo cura di donare una carezza agli anziani». Nella sala conferenze allestita nell'occasione per la santa Messa, erano presenti anche i parroci cittadini don Francesco Raffaele Gimigliano, don Joseph Koffi, don Antonio Cavallo, don Claudio Bonavita, don Nicola Mobilio, don Pierino De Salvo e don Nicola Vilotta.