Festa dell’Achiropita: messaggi di speranza e di pace per il futuro della nostra Chiesa
Una celebrazione sentita che quest'anno ha assunto un valore particolare, nel ricordo del decimo anniversario della tragica alluvione che colpì duramente il territorio

CORIGLIANO-ROSSANO – Il 12 agosto scorso si è tenuta la concelebrazione eucaristica della Festa Diocesana dell’Achiropita presieduta da S.E. Mons. Maurizio, Vescovo della Diocesi, insieme al clero diocesano, alla presenza delle autorità civili e militari, dei sindaci dei Comuni del territorio e di numerosi fedeli provenienti da tutte le parrocchie.
La celebrazione si è svolta in un clima di profonda spiritualità e sentita partecipazione, animata con grande cura dai cori parrocchiali della Diocesi, che hanno intrecciato voci e sentimenti in un unico canto di lode alla Vergine Achiropita, patrona tanto amata e venerata dalla comunità. Quest'anno la ricorrenza ha assunto un valore particolare, nel ricordo del decimo anniversario della tragica alluvione che colpì duramente il territorio. In questo contesto, la figura di Maria, onorata come Madre della Chiesa e guida per la vita, è stata evocata dal Vescovo durante l’omelia come simbolo di speranza e rinascita.
Nel suo intervento, Mons. Maurizio ha esortato i fedeli a volgere lo sguardo al futuro, lasciandosi condurre dallo Spirito, così come fece Maria accogliendo il mistero del Figlio di Dio. Citando il profeta Isaia «Non ricordate più le cose passate… Ecco, faccio una cosa nuova!» ha invitato a superare la nostalgia e il rimpianto, per vivere con fede il presente e costruire con fiducia il domani.
Il Vescovo ha infine evidenziato il valore profetico della figura di Maria: donna dell’ascolto e del dono, modello di un modo di essere Chiesa fondato su umiltà, prossimità, concretezza e carità operosa. «Mettiamoci alla sua scuola – ha detto – per essere Chiesa viva, che non si limita a conservare, ma che annuncia, che non si chiude nei propri recinti, ma che si fa missionaria e accogliente».
Il suo appello ha coinvolto ogni ambito della comunità: dai presbiteri agli operatori pastorali, dai giovani agli amministratori pubblici, tutti chiamati a contribuire a costruire una Chiesa che, come Maria, «vede l’invisibile e spera anche quando tutto sembra perduto». Il Vescovo ha indicato Maria come modello per la nostra Chiesa diocesana, evidenziando tre tratti fondamentali del suo stile, da assumere come stile pastorale ed ecclesiale: L’ascolto – Maria ascolta la Parola di Dio e la custodisce nel cuore. Anche la nostra Chiesa è chiamata a riscoprire la centralità della Scrittura, della catechesi, della liturgia e della preghiera, perché ogni cammino pastorale autentico nasce dall’ascolto profondo della voce del Signore. L’umiltà – Maria non cerca visibilità, ma si mette a servizio. Come comunità ecclesiale, siamo chiamati a uno stile di prossimità e servizio, senza protagonismi, portando Cristo e non noi stessi. La speranza operosa – Maria si alza e va. Non resta ferma. Così anche la nostra Chiesa deve essere in uscita: una Chiesa che visita, che ascolta il grido silenzioso di chi soffre, dei poveri, dei giovani, degli sfiduciati. Una Chiesa che cammina, che si mette in movimento, che costruisce speranza concreta.
Il Vescovo ha quindi affidato alla Vergine Achiropita l’intera Diocesi, auspicando che il suo volto – non dipinto da mano d’uomo, ma dipinto dal cuore di Dio – continui ad essere guida e ispirazione nel cammino di fede, di servizio e di rinnovamento delle nostre comunità.
La celebrazione si è conclusa con una solenne processione che ha condotto i fedeli dinanzi all’icona della Madonna Achiropita, dove si è vissuto un intenso momento di preghiera corale per invocare il dono della pace. Dinanzi al suo volto, scolpito nel cuore del popolo, la Chiesa diocesana ha rinnovato il proprio impegno a essere costruttrice di pace e testimone di unità.