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Luoghi dimenticati, aumentano i disagi per le popolazioni delle aree interne | VIDEO

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CORIGLIANO-ROSSANO – Si intensificano i disagi per le popolazioni che abitano nelle aree interne. Da tempo raccontiamo l’assenza di presidi sanitari, di infrastrutture viarie sicure e di servizi primari. A ciò va poi aggiunto il progressivo spopolamento e impoverimento sociale che ha portato ad una progressiva stagnazione del tessuto economico. Longobucco, uno dei centri più popolosi e attivi delle aree interne, rappresenta l’emblema di quei territori dimenticati che faticano a vedere riconosciuti i propri diritti.

Uno dei problemi che più preoccupa la comunità longobucchese e, più in generale, l’intera Sila Greca è il dissesto idrogeologico. Come una spada di Damocle, il fenomeno di degradazione ambientale di queste aree rappresenta un rischio costante per i cittadini, molti dei quali vivono proprio a ridosso di frane e costoni percolanti mai messi in sicurezza. La paura è tanta, soprattutto quando il maltempo si abbatte violento sul territorio.

«Il dissesto idrogeologico – ci dice il segretario della Cgil di Longobucco, Tonino Baratta – interessa l’intera valle ed è causata dal disboscamento. Questi territori erano, un tempo, coperti di vegetazione e la riduzione di interventi forestali, e dunque la mancata sostituzione delle piante estirpate, ha generato questo stato di cose di cui oggi paghiamo le conseguenze. Il terreno non regge più alle piogge torrenziali e, quando accade, andiamo a letto sperando di non ritrovarci a valle l’indomani. Longobucco, poi, nello specifico, presenta tre aree critiche: una lungo il torrente Manna, una in via Castello e l’ultima sul Macrocioli».

Poi aggiunge: «Per il dissesto lungo il fiume Trionto sono stati stanziati circa 5 milioni che sono stati destinati, per 3 milioni e mezzo, alla zona lungo il ponte di Caloveto e per 1 milione e mezzo sul ponte Ortiano». Ma il problema è molto più esteso ed endemico poiché, come dicevamo, interessa l’intera Sila Greca e per questo le risorse risultano ancora insufficienti.

Per capire qualcosa in più rispetto ai disagi quotidiani siamo andati tra la gente per farci raccontare quali sono le difficoltà maggiori che i cittadini incontrano ogni giorno nell’affrontare le sfide del vivere isolati.

«Io ho un figlio di 8 anni – ci ha confessato un padre – che ha bisogno di allenarsi in piscina per via di problema alla gabbia toracica. Per questo motivo, tre volte a settimana mi reco a Rossano dopo la scuola e attendo lì un’ora e mezza per l’allenamento. Non rientriamo a casa prima delle 21. Mio figlio in quei giorni esce di casa alle 8 e rientra alle 21. Ritmi duri. Ci attende un triste destino».

A soffrire sono anche le attività commerciali. Come ci spiega il proprietario di un supermercato «i fornitori fanno fatica a raggiungere queste aree perciò tendono a non effettuare consegne».

«La questione sanità – ammette un’altra passante – è forse la più preoccupante perché bambini ed anziani, oltre al resto della popolazione, non hanno accesso alle cure. Vorremmo presidi, attrezzature e medici che garantiscano continuità a questo prezioso servizio per la comunità».

Il limite principale resta la mancanza di lavoro e di servizi che acuiscono il problema della marginalizzazione sociale. Le politiche che incentivano la riqualificazione delle aree interne e che insistono sulle potenzialità di questi luoghi, però, sembrano non rispondere pienamente alle esigenze della popolazione che vi abita, la quale non riesce a percepire la visione di un futuro nuovo e sostenibile decantata dalle queste proposte. L’arrendevolezza della popolazione è palpabile anche se non mancano i resilienti e i sognatori che dicono di voler «continuare a lottare per il futuro di questa terra e per un accesso equo e reale ai diritti».

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.