Celebrato il primo Centenario della chiesa di San Giuseppe a Sibari
Per l’occasione, la venerata immagine del Santo Patrono, restaurata e riportata all’antico splendore, è stata ricollocata nella sua sede per continuare ad essere da lì faro di fede e di speranza

CASSANO JONIO - Giorno di giubilo e di autentica spiritualità cristiana quello vissuto a Sibari lo scorso 3 marzo. Nella fausta ricorrenza del primo centenario della consacrazione della chiesa di San Giuseppe, S.E. Mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano Jonio e Vicepresidente della CEI celebrando una solenne Eucaristia alla presenza di Autorità civili e militari e di una nutrita folla di fedeli, ha esortato il popolo di Sibari, con veemenza apostolica, a «custodire cristianamente la memoria per attivare attraverso la trasmissione della fede nuovi processi di speranza e correggere un tipo di sviluppo economicisticamente inteso, fondato sull’egoismo».
«Il parroco della comunità sibarita Pietro Groccia nel suo intervento, dopo aver con filialità devota ringraziato il vescovo, citando Cataldo Naro, ha spiegato che il senso del giubileo parrocchiale è un guardare la realtà, un comprenderla con amore e passione, uno studiarla con intelligenza e fatica, in un ardimentoso intreccio di memoria e speranza di fede e di storia, per rimanere fedeli al mandato del Signore, per continuare a dire il Vangelo agli uomini del nostro tempo e del nostro luogo. San Giuseppe non è una chiesa qualunquista ma è fontale nell’ethos del popolo sibarita. È il luogo dell’incontro e della mediazione, tra soggettività storica e verità, finito e infinito, pensiero e azione, particolare e universale, molteplice e unità, slancio vitale e senso della natura, da una parte, capacità astrattiva e concettuale, dall’altra. San Giuseppe è un’oasi di spiritualità e di pace, è il luogo dove si respira la presenza del sacro in maniera del tutto particolare, l’edificio che custodisce le preghiere, le lacrime, i sogni e le speranze di tanti Sibariti. È anche, purtroppo, il luogo del martirio di p. Lazzaro Longobardi».
Per l’occasione, la venerata immagine del Santo Patrono, restaurata e riportata all’antico splendore, è stata ricollocata nella sua sede per continuare ad essere da lì faro di fede e di speranza.