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Sport e inclusione, a Cantinella nascerà un campo da cricket

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CORIGLIANO-ROSSANO - Ci sono storie che infondono speranza in un futuro migliore, storie dove l'inclusione e la solidarietà si fanno reali, e non sono solo semplici parole che vengono usate come uno slogan propagandistico da sventolare all'occorrenza. 

È quanto sta accadendo a Cantinella. Qui una folta rappresentanza di lavoratori di origine bengalese, pachistana e indiana ha iniziato a giocare a cricket nello spazio che comunemente viene definito "l'ammasso". A quanto pare, il cricket per queste popolazioni rappresenta l'equivalente del calcio per gli italiani: uno degli sport più seguiti e praticati. Così hanno iniziato a giocare assieme nel tempo libero, condividendo momenti di sport e ilarità. Un'iniziativa spontanea che non è sfuggita al Movimento Zona 17 che si è subito mobilitato a riguardo per trasformare questa piccola esperienza ludica in qualcosa di speciale. Il primo pensiero è stato quello di rendere idoneo un luogo per ospitare questi incontri sportivi, e poi, perché no, dotare le squadre di una sorta di "divisa".

«Con la collaborazione di Gennaro Cilento e Maria Grazia Minisci - ci rivela Angelo Broccolo - abbiamo fatto una bella festa con decine di lavoratori. Grazie ai due imprenditori e a Pino De Patto della Corigliano Volley, sono state realizzate e distribuite quaranta magliette. Le maglie richiamano i colori del Bangladesh, del Pakistan e dell'India». All'evento era presente anche il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, il vicesindaco, Giovanni Pistoia e il consigliere comunale Giuseppe Fusaro

Il terreno è stato messo a disposizione da Maria Grazia Minisci, «imprenditrice - sottolinea Broccolo - sempre attenta alle problematiche del nostro territorio», e presto  sarà realizzato il campo di cricket.

«Lo spazio da riservare al gioco non è tanto; basta semplicemente diserbare l'area e livellare un po' il terreno - spiega - In fondo i lavoratori già giocavano in modo amatoriale in quest'area, noi semplicemente renderemo questo luogo più idoneo a praticare questo sport, da loro tanto amato».

La voce si sparge e l'iniziativa raccoglie consensi ancor prima che il campo sia stato effettivamente realizzato. «Ci è pervenuta già una richiesta di partecipazione all'eventuale torneo di cricket da parte del centro penitenziario minori di Acri». Così si mette in moto una spirale di entusiasmo e, grazie allo sport, si crea inclusione. Ma come si è giunti a questo risultato?

«Per caso, ma fino ad un certo punto. Anche mio padre, già migrante in terre argentine ed elvetiche, amava affermare che non dobbiamo mai dimenticare che siamo sempre "quelli che incontriamo" (Padre Alex Zanotelli)».

E così il Movimento Zona 17 continua a fare la differenza. Molteplici sono le loro iniziative in favore di "quelli che incontriamo". Non ultima la proposta presentata al Comune di Corigliano-Rossano di una consulta comunale degli immigrati; oppure l'idea di coinvolgere le insegnanti in un percorso che aiuti i figli degli immigrati dopo la scuola. Lodevoli iniziative che dimostrano quanto sia importante, oggi più che mai, fare ed essere comunità.
 

Giusi Grilletta
Autore: Giusi Grilletta

Da sempre impegnata in attività per il prossimo, è curiosa, gentile e sensibile. Laureata in Scienze Umanistiche per la Comunicazione, consegue la magistrale in Teoria e Metodi per la Comunicazione presso l’Università degli Studi di Milano. Consegue una seconda laurea magistrale in Pedagogia per ampliare le sue conoscenze. Ha lavorato presso agenzie di comunicazione (Lenin Montesanto Comunicazione e Lobbing) e editori calabresi (Falco Editore). Si è occupata di elaborare comunicati stampa, gestire pagine social, raccogliere e selezionare articoli per rassegne, correggere bozze e valutare testi inediti. Appassionata di scrittura, partecipa a corsi creativi presso il Giffoni Film Festival e coltiva la sua passione scrivendo ancora oggi racconti (editi Ilfilorosso) che trasforma in audio-racconti pubblicati sul suo canale YouTube. Ama la letteratura, l’arte, il teatro e la cucina.