Pratiche di integrazione: a Co-Ro la proposta della Consulta comunale degli immigrati
A proporla al comune sarà il Movimento Zona 17. La Consulta sosterrà la partecipazione attiva alla vita politica e sociale, fungerà da sentinella per la legalità ed esprimerà pareri sulle iniziative comunali in materia di immigrazione
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CORIGLIANO-ROSSANO - Una consulta comunale degli immigrati. È questa la proposta che verrà presentata al Comune dal Movimento Zona 17 di Corigliano-Rossano in virtù e per conto della numerosa presenza della popolazione immigrata sul territorio che può e deve far sentire la propria voce attraverso la partecipazione attiva, contribuendo ad arginare anche le varie problematiche che tale presenza umana può generare se non perfettamente integrata.
La consulta, infatti, - fa sapere il movimento - intende promuovere la partecipazione dei cittadini immigrati alle istituzioni dando impulso al confronto e allo scambio politico-istituzionale, culturale e sociale; caldeggiare le proposte che perseguono il miglioramento della qualità della vita degli immigrati, favorendone la formazione, l’istruzione, l’informazione, l’integrazione sociale e lavorativa nonché promuove i diritti fondamentali delle persone.
La Consulta, inoltre, formula proposte agli organi competenti su tutte le materie relative ai fenomeni dell’immigrazione ed esprime, su richiesta dell’Amministrazione Comunale, pareri non vincolanti su tutti gli atti di indirizzo e di programmazione in materia di immigrazione. Con l’istituzione della Consulta si intende uscire definitivamente da una logica di emergenza migratoria per ragionare in termini strutturali.
La proposta del Movimento Zona 17
La Consulta è «un organo consultivo del Consiglio e della Giunta Comunale, dell’Assessorato alle Politiche Sociali e l’Immigrazione e si propone di conseguire le seguenti finalità: promuovere lo sviluppo di processi di integrazione culturale e linguistico; prevenire sul nascere situazioni di conflitto e/o ostilità, intolleranza e razzismo; favorire una pacifica convivenza in una società civile; affermare i diritti e i doveri degli immigrati nel rispetto delle diverse identità sociali, culturali e religiose; promuovere forme di collaborazione, amicizia e solidarietà con Enti Locali di altri Paesi anche al fine di cooperare al superamento delle barriere tra popoli e culture; promuovere iniziative per sensibilizzare gli immigrati alla cultura della reciprocità che è uno dei principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico».
Competenze
Secondo il progetto la circolarità delle informazioni avverrà attraverso i referenti di comunità che saranno anche facilitatori linguistici – mediatori culturali, così da snellire burocrazia e favorire l’integrazione nella comunità locale. La Consulta fungerà da sentinella per la legalità in modo da appiattire il fenomeno del caporalato nella Piana di Sibari e dello sfruttamento lavorativo. Esprimerà pareri sulle iniziative comunali in materia di immigrazione, a qualsiasi titolo e oggetto (socio-sanitario, donne e minori, famiglia, istruzione, informazione, associazionismo, emergenza abitativa, etc…).
La Consulta, autonomamente o di concerto con Enti pubblici e/o privati interessati, formulerà proposte sulle tematiche dell’immigrazione, con particolare attenzione allo studio del fenomeno migratorio; proporrà iniziative volte a garantire il godimento, da parte degli immigrati, dei diritti connessi alla sfera sociale, scolastica, educativa, sanitaria, abitativa e religiosa; formulerà proposte di iniziative comunali finalizzate a garantire la conoscenza reciproca e l’integrazione delle diverse culture (multiculturalità – interculturalità); favorirà la nascita di centri di servizio aventi lo scopo di fornire informazioni e consulenze per facilitare l’orientamento e l’accesso ai servizi pubblici.
Attiverà una rete tra i servizi sociali territoriali SST, CSV e la rete delle associazioni locali per favorire un empowerment a livello locale nei processi di inclusione, formazione civico-linguistica, e promuovere campagne di sensibilizzazione per la partecipazione alla cittadinanza attiva; una maggiore attenzione verso i minori stranieri non accompagnati presenti sul territorio e verso le donne madri lavoratrici che non sanno a chi lasciare i propri figli; una maggiore attenzione verso le donne straniere per una parità di genere.
La Consulta può istituire commissioni per particolari problemi connessi al lavoro, all’emergenza sanitaria, all’inclusione sociale. La Consulta può avviare forme di collaborazione e protocolli d’intesa e di rete col terzo settore aventi come finalità il benessere dei migranti e degli immigrati.
I referenti di comunità, che faranno parte della Consulta e che si affacciano come interlocutori presso le varie etnie presenti sul territorio, devono aver maturato, attraverso un processo di fidelizzazione, il ruolo a loro comunitariamente riconosciuto nonché aver sviluppato in modo positivo un loro percorso migratorio. Il Presidente – all’inizio di ogni anno – trasmette al Consiglio Comunale e alle Circoscrizioni una relazione circa l’attività svolta nell’anno precedente e indice tavoli di concertazione per valutare le iniziative proposte.