Femminicidi, violenza giovanile e suicidi. «I segnali possono essere riconosciuti dall'asilo»
La direttrice del Polo dell’infanzia Magnolia: «C’è una chiara responsabilità sociale e genitoriale dietro ai casi di bullismo o alle morti di giovani che decidono per futili motivi di togliersi la vita»
CORIGLIANO-ROSSANO – «"Io credo che alla base del bullismo e dell’arroganza alle superiori ci sia un Suv parcheggiato sul marciapiede dai genitori durante le elementari". La celebre frase attribuita al noto giornalista e scrittore Michele Serra per sottolineare come i comportamenti dei genitori possano influenzare quelli dei figli in modo negativo è sì ironica, ma contiene grandi verità. Per far fronte all’emergenza educativa di questo tempo che non consente di riconoscere nei vari Filippo Turetta e Alessandro Impagnatiello i segnali premonitori del femminicidio, occorre educare e, ancor di più, rieducare gli adulti. La sfida era e resta tutta pedagogica, punto di vista però assente dal dibattito mediatico ogni volta che si ripresenta un nuovo caso».
«Le lancette temporali andrebbero spostate dalle elementari all’asilo. Giustificare o minimizzare il comportamento del bambino che deride o fa il prepotente con la propria compagna dell’asilo – sostiene la direttrice del Polo dell’infanzia Magnolia, la pedagogista Teresa Pia Renzo – è quanto di più sbagliato possa fare un genitore».
«Nell’ultimo decennio la situazione è davvero peggiorata. Siamo purtroppo abituati – aggiunge – a mamme e papà, avari di NO e parsimoniosi con i propri figli di vizi, anticamera della maleducazione e, sempre pronti, a giustificare tutto. Occorrerebbe garantire, invece, una continuità educativa tra la scuola e l’ambiente familiare».
«Promuovere a scuola l’educazione alle emozioni, insegnare ai bambini a saper gestire ed a riconoscere i propri sentimenti, inclusa la rabbia o ancora educare alla parità di genere ed al rispetto reciproco, a nulla serve se nelle famiglie non si dà seguito a questi percorsi. C’è una chiara responsabilità sociale e genitoriale dietro ai casi di bullismo o alle morti di giovani che decidono per futili motivi di togliersi la vita».
«Il diritto alla vita non è più rispettato. Ci state uccidendo. È, questo, il claim, forte e provocatorio, attraverso il quale il Polo Infanzia Magnolia ha voluto lanciare, nella ricorrenza della Giornata mondiale dei diritti umani che si è celebrata ieri, martedì 10 dicembre, attraverso i bambini per sottolineare la necessità di frenare la strage di innocenti, vittime della maleducazione alle emozioni».