Unical, dinamiche del potere mafioso al centro del nuovo seminario di Pedagogia dell’Antimafia
L’evento si terrà il 4 maggio presso la Sala Polifunzionale della scuola crotonese. Costabile e Frandina: «La presenza di Angelo Morabito consente di approfondire il processo storico di una ’ndrangheta che ha mutato pelle»
RENDE - Nuova tappa del percorso di studio “Ripensare l’Antimafia” organizzato, nell’ambito del progetto nazionale Barbiana 2040 - rete giuridica di scuole, dal corso universitario di Pedagogia dell’Antimafia, attivo presso il Dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’Università della Calabria, e dall’Istituto Ciliberto di Crotone. L’iniziativa si terrà domani, sabato 4 maggio, alle 10, presso la Sala Polifunzionale della scuola crotonese.
L'evento sarà aperto dai saluti istituzionali di Girolamo Arcuri, Dirigente Scolastico dell’Istituto Ciliberto- Lucifero di Crotone, e dalle introduzioni di Giancarlo Costabile, docente di Pedagogia dell’Antimafia all’UniCal e Rossella Frandina, docente di Lettere del Ciliberto. Il programma prevede il dialogo tra il giornalista del Quotidiano del Sud, Antonio Anastasi, e Angelo Morabito, primo Dirigente della Polizia di Stato e Vicario del Questore di Reggio Calabria.
La lotta alla ’ndrangheta e la caccia ai latitanti è il tema al centro di questa nuova iniziativa seminariale.
«La presenza di Angelo Morabito – dichiarano Costabile e Frandina – consente di approfondire il processo storico di una ’ndrangheta che ha mutato pelle. Le azioni investigative, portate avanti negli anni dal vicequestore di Reggio Calabria, costituiscono un punto di riferimento per chiunque voglia essere parte di un processo di contrasto al potere mafioso e alla sua grammatica relazionale nei territori. L’impegno culturale che scuola e università portano avanti s’inserisce così nel tentativo di promuovere nuovi alfabeti educativi attraverso reti permanenti di collaborazione con apparati dello Stato e delle istituzioni. L’obiettivo di questo progetto è (ri)costruire, anche in Calabria, una pedagogia del cambiamento sociale che sia in grado di attivare dinamiche culturali che, partendo dal basso, riescano a sviluppare senso critico e consapevolezza verso i valori di legalità e giustizia».
Intraprendere, in definitiva, un percorso di coscientizzazione, grazie al quale i cittadini e le cittadine diventino capaci di rivendicare i diritti giuridicamente garantiti per farsi responsabilmente e compiutamente Stato della Costituzione.