4 ore fa:Scutellà (M5s): «Il Governo ha annunciato di voler eliminare la Decontribuzione Sud»
44 minuti fa:Straface: «Stasi porta avanti la campagna elettorale con i soldi dei cittadini»
1 ora fa:Terme Sibarite Spa chiude in utile il bilancio 2023
2 ore fa:Nasce Ethnikitchen, il progetto sulle cucine del mondo accolte presso il Sai di San Basile
4 ore fa:I piatti del Majorana spopolano sui social
4 ore fa:Nella Sibaritide uno dei tratti di mare più puliti d’Italia. Ma non basta questo per un turismo di qualità
3 ore fa:A Corigliano-Rossano torna il Maggio dei Libri
2 ore fa:Paludi, fratelli Fonsi: «Non c'è qualità senza benessere animale»
3 ore fa:Saracinema, il Festival irregolare è pronto ad aprire i battenti
14 minuti fa:Cimitero Cassano: Papasso preoccupato delle condizioni di alcune aree

Arrivo dei medici cubani a Lungro, Capparelli: «Un buon punto di partenza»

1 minuti di lettura

LUNGRO - «Ritengo che l’arrivo dei tre medici cubani nella struttura sanitaria di Lungro sia un buon risultato ottenuto grazie al lavoro fatto in questi ultimi tempi con tutte le istituzioni interessate. L’arrivo dei medici cubani anche a Lungro è un segnale forte, ma deve essere considerato solo come un nuovo punto di partenza e non assolutamente come punto d’arrivo». È quanto ha dichiarato il sindaco di Acquaformosa, Gennaro Capparelli, commentando l’assegnazione all’ex ospedale di Lungro, oggi Casa della Salute, di tre medici cubani che prenderanno servizio da lunedì prossimo, 26 febbraio.

Per Capparelli «l’arrivo dei tre medici cubani deve essere uno stimolo che deve spingerci a continuare con le battaglie portate avanti finora per ottenere dei risultati sicuramente più importanti per tutto il territorio che gravita intorno al nosocomio arbëresh. La struttura sanitaria – rimarca, infatti, il sindaco di Acquaformosa – ha sì sede a Lungro, ma appartiene a tutto il territorio limitrofo e a tutte le comunità del circondario e solo coinvolgendo amministrazioni, territori e comunità si può pensare di raggiungere obiettivi importanti che altrimenti rimarrebbero pura utopia».

Poi aggiunge: «Qualora il Parlamento dovesse malauguratamente approvare il ddl Calderoli (cioè il decreto Spacca Italia, la cosiddetta Autonomia Differenziata), tutta la sanità calabrese subirebbe un colpo mortale e, soprattutto, non tollerabile in quanto  lo sfascio della nostra sanità – conclude Gennaro Capparelli - è colpa e responsabilità dei governi romani che hanno inviato, negli anni, commissari incapaci che hanno aggravato ancor più la situazione debitoria pregressa».

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.