Crollo della Sila-Mare, per la Cisl «è l'ora della responsabilità»
Per il sindacato «il problema non sono solo i tempi di ricostruzione del viadotto crollato, ma la situazione generale di una strada costruita male. E su questo va promossa una riflessione»
LONGOBUCCO - «Avevamo messo in evidenza, come Cisl, le problematicità e i rischi presenti sulla Sila Mare. Avevamo chiesto a tutti senso di Responsabilità e Unità. Non siamo stati ascoltati e si è preferito altro…. Evidentemente la nostra posizione, trasparente, coerente e anche coraggiosa, per le cose che affermiamo da fastidio a qualcuno. Oggi, all'indomani dell'incontro ad Anas, sarebbe facile dire: "Lo avevamo detto", invece riesprimiamo tutte le nostre preoccupazioni per il destino della strada e per le incognite sul futuro».
Lo si legge nella nota stampa del sindacato, che così continua: «Il problema non sono solo i tempi di ricostruzione del viadotto crollato... 2 anni... ma la situazione generale di una strada costruita male. E su questo va promossa una riflessione. Si continua a gridare "Al Lupo Al Lupo" nella speranza di lucrare di un facile consenso che lascia il tempo che trova e si evita ancora di affrontare unitariamente il problema che nella sua drammaticità supera di gran lunga i nostri irrilevanti calcoli».
«Bisognerebbe ripartire dalle responsabilità accumulate sulla Sila Mare. Quelle tecniche e quelle... politiche. Non è concepibile che a distanza di 5 mesi ancora non siano stati individuati profili su cui indagare. Così come non possiamo esimerci di indicare le responsabilità di chi l'opera l'ha progettata e poi gestita. Infine di noi, istituzioni, amministrazioni, sindacati, partiti, che per 30 anni ci siamo colpevolmente disinteressati al problema. Sì! È l'ora della responsabilità e non serve più gridare "Al Lupo Al Lupo", ma affrontare coraggiosamente, insieme, le sfide che ci sono poste davanti» concludono.