«L'ambientalismo estremo favorisce gli incendi boschivi»
Borromeno, Associazione Le Aquile di Co-Ro: Non è il caso di ritornare un po' indietro nel tempo e ricominciare a fare quello che i nostri nonni, molto più saggi di noi, facevano e che risolverebbe tanti problemi?»

CORIGLIANO-ROSSANO - «L'ambientalismo estremo favorisce gli incendi boschivi. È proprio così. Da vent'anni a questa parte l'ambientalismo estremo di alcune associazioni favorisce e amplifica il volume degli incendi boschivi. Alla luce dei recenti incendi boschivi nella nostra montagna, occorre denunciare anche questa illogica mentalità: gli ambientalisti sostengono che il bosco non può essere ripulito dal legname secco in quando ricettacolo di piccoli animali e di biodiversità intatta, che non si può alterare, insomma l'uomo non può intervenire manualmente nel sottobosco».
È quanto scrive in un comunicato stampa Ernesto Borromeo, volontario Associazione Le Aquile, Corigliano-Rossano.
«Questo significa che negli anni si accumula tanta biomassa legnosa secca da raggiungere in alcuni punti, anche mezzo metro di spessore. Quando si verifica un incendio boschivo, causato - già lo sappiamo - dalla mano umana, non bruciano solo gli alberi, ma brucia tutta l'enorme massa di legname secco accumulatosi nel sottobosco. Anticamente invece, grazie agli usi civici, la popolazione poteva raccogliere la biomassa legnosa nel bosco senza alcuna conseguenza e con essa si riscaldavano le case, senza pagare nessuna bolletta di gas, in modo gratuito».
«Oggi con i vincoli forestali dettati dalla ottusa e irresponsabile mentalità ambientalista, la biomassa legnosa deve restare nel bosco e se si raccoglie un po' di legna per il caminetto, si rischia una bella multa. Cari ambientalisti, non è il caso di ritornare un po' indietro nel tempo e ricominciare a fare quello che i nostri nonni, molto più saggi di noi, facevano e che risolverebbe tanti problemi? Criticità come gli incendi, il riscaldamento domestico, il dissesto idrogeologico, e la disoccupazione, anche perché i disoccupati si possono utilizzare per la manutenzione e la pulizia del territorio».
(Fonte foto lifegate)