Sibaritide Turismo, quarta tappa: è tempo di ragionare in termini di rete e di collaborazione
Oggi si terrà l’ultimo appuntamento di questo "itinerario pensante della Sibaritide che cambia", e sarà ospitato al Museo del Mare, dell'Agricoltura e delle Migrazioni di Cariati

ROSETO CAPO SPULICO – Censire tutte le opportunità presenti in un territorio per offrire, al potenziale ospite, la possibilità di far incontrare le sue motivazioni ed i suoi valori con la proposta identitaria e distintiva del territorio scelto per la propria vacanza/esperienza. Creare un circuito virtuoso che consenta agli operatori di territori vasti di conoscersi e riconoscersi tra loro. Invertire la tendenza rispetto all’incapacità che abbiamo dimostrato fino ad oggi nel raccontare in maniera esperienziale il patrimonio identitario e distintivo. Puntare su qualità, diversificazione, destagionalizzazione e targhettizzazione. Formare guide turistiche competenti. Passare dalla promozione alla progettazione di contenuti identitari nella consapevolezza che l’ospite è un cercatore di senso al quale dobbiamo saper comunicare anzitutto entusiasmo. Far emergere nei territori e nelle comunità sentimenti di appartenenza. E, quindi, dire addio ai pacchetti turistici perché le esperienze vanno ricostruite come si fa quando si progetta e promuove un film. Serve distinguere il viandante/errante dal viaggiatore. Bisogna finalmente promuovere una rieducazione affettiva delle nostre comunità ai nostri luoghi e soprattutto combattere l’oicofobia.
Sono, questi, alcuni dei passaggi chiave emersi e sottolineati nel corso della quarta tappa itinerante di presentazione di Sibaritide Turismo, il progetto di Destination Management Company (DMC), ideato e promosso dal consulente di turismo culturale Michele Abastante ed ospitata, con grande partecipazione e qualità di interventi, nei giorni scorsi dal suggestivo Castello Federiciano di Roseto Capo Spulico.
L’ultimo appuntamento, dell’itinerario pensante della Sibaritide che cambia, sarà ospitato oggi dal Museo del Mare, dell'Agricoltura e delle Migrazioni (MUMAM), all’interno della Cittadella Fortificata Bizantina di Cariati, Bandiera Blu 2025.
Coordinati e sollecitati dal comunicatore strategico Lenin Montesanto, insieme a Michele Abastante, interverranno i sindaci Paolo Pignataro di Terravecchia, Manuela Labonia di Pietrapaola, Edoardo Giudiceandrea di Calopezzati, Mario Sculco di Cirò e Flavio Stasi di Corigliano-Rossano; Pasquale Abenante di Rum 48 di Torre Melissa; Pietro Tangari, maestro pizzaiolo e titolare del ristorante pizzeria Pedro's con sedi a Cariati, Mirto Crosia e Corigliano-Rossano; Raffaele Falbo, sindacalista e già sindaco di Melissa; Valentino Zito delle Cantine Zito di Cirò; Assunta Scorpiniti, direttrice del MuMaM; Antonio Scarnato, consigliere delegato ai turismi del Comune di Cariati, Luigi Fortino dell’Antica Gelateria Fortino, nel Centro storico di Cariati e Franco Mangone, assessore ai lavori pubblici del Comune di Mandatoriccio.
«Nella piattaforma e nella rete che stiamo creando – ha sottolineato Michele Abastante, ideatore del progetto di Destination Manager Company (DMC) Sibaritide Turismo intervenendo a Roseto – ci sono tutti, operatori del turismo e non. L’obiettivo è quello di creare un circuito e promuovere sinergia anche tra gli operatori che, a volte, nell’arco di un territorio nemmeno si conoscono».
«Dovremmo stupirci un po’ di più – ha detto il comunicatore strategico Lenin Montesanto citando ironicamente l’epiteto Stupor Mundi attribuito all’imperatore Federico II di Svevia – della incapacità che abbiamo dimostrato fino ad oggi nel raccontare in maniera esperienziale il patrimonio identitario e distintivo che è sotto i nostri piedi».
«Senza una narrazione unitaria, che si agganci in maniera diretta, forte, all’identità inedita, spesso nascosta nei territori calabresi – ha aggiunto – non si potrà destagionalizzare, essere competitivi su scala interregionale, nazionale, globale o vendere un prodotto unitario all’ospite, che non è soltanto o non è più il viaggiatore estivo ovvero il turista balneare. È il viaggiatore esperenziale, colui che decide di trascorrere un pezzo del suo tempo libero sganciandosi dai ritmi frenetici ed alienanti della vita quotidiana, per vivere esperienze inedite, indimenticabili e, se possibile, anche irripetibili».
«Costruire una destinazione significa censire tutte le opportunità presenti in un territorio per offrire, al potenziale ospite, la possibilità di far incontrare le sue motivazioni ed i suoi valori con la proposta identitaria e distintiva del territorio scelto per la propria vacanza/esperienza. In Calabria tutto ciò rappresenta davvero una sfida culturale ed in questa cornice le destinazioni diventano – ha chiosato – delle vere e proprie categorie dello spirito, dei luoghi ripensati, con anima e strategia».
Ce l’hanno dimostrato altri territori prima di noi e anche in regioni vicine come la Puglia, pensiamo al Salento o al Gargano: è tempo di ragionare in termini di rete e di collaborazione. Per Sabrina Franco, vicensindaco con delega al turismo del Comune di Roseto Capo Spulico, che ha ospitato nel suggestivo Castello Federiciano la quarta tappa dell’itinerario pensante intorno al progetto Sibaritide Turismo «è importante dare al turista, al visitatore, al viaggiatore, un ventaglio ampio di opportunità; una visione d’insieme». Condividendo il metodo e l’impostazione ribadita anche a Roseto da Montesanto, la vicesindaco ha insistito su quattro parole da lei definitive chiave per ripensare lo sviluppo in chiave di destinazione turistica: qualità, diversificazione, destagionalizzazione e targetizzazione, soffermandosi infine sull’esempio delle 100 famiglie internazionali che hanno investito e comprato casa a Roseto.
Esprimendo apprezzamento per l’iniziativa promossa da Michele Abastante ha sottolineato il valore aggiunto che per lo sviluppo delle destinazioni turistiche possono e devono avere i Marcatori Identitari Distintivi (MID), come tra gli altri la leggendaria isola di Ogigia ovvero la Secca di Amendolara, oggi parco marino regionale. Ha sottolineato, infine, l’importanza strategica di formare guide turistiche competenti e adeguate quindi alle nuove sfide delle destinazioni.
Tra i diversi esempi citati del suo progetto di impresa turistico esperenziale, l’imprenditrice Rossella Natalia Stamati dell’omonima Viticoltori di Plataci ha portato quello dell’uso delle erbe officinali del Pollino, icona della biodiversità calabrese insieme alla forza dei contenuti identitari e distintivi che tutta la complessiva proposta imprenditoriale eroica di cui si fa interprete, condivide con l’ospite. Il nostro metodo – ha aggiunto – è trasformare i gap in opportunità e offrire attraverso prodotti territoriali come il vino esperienze di senso e capacità di costruire relazioni umane. Sottolineando l’obiettivo vincente di preferire prodotti turistici ispirati alla eco-sostenibilità la Stamati ha quindi auspicato che si passi dalla promozione alla progettazione di contenuti identitari nella consapevolezza che l’ospite è un cercatore di senso al quale dobbiamo saper comunicare anzitutto entusiasmo.
«Perché la Sibaritide – è l’interrogativo posto dal consigliere regionale Giuseppe Graziano, tra i protagonisti dell’evento di presentazione del il progetto di Destination Manager Company (DMC) SIBARITIDE TURISMO che ha fatto tappa a Roseto – non può essere una nuova Andalusia? Questo territorio può e deve essere un attrattore fondamentale per lo sviluppo del turismo della Calabria. È necessario connettersi, comunicare, essere uniti, fare sistema, fra gli enti e gli imprenditori privati. Bisogna dare una svolta complessiva, di mentalità culturale, sia da parte della politica ma anche da parte dei cittadini. Solo insieme – ha chiosato – si possono moltiplicare le potenzialità del nostro patrimonio».
L’evento ha fatto registrare anche gli interventi del Sindaco di Plataci, Pietro Giuseppe Stamati che ha sottolineato la valenza del progetto anche per un borgo che continua ad investire sul turismo lento ed esperenziale. «La piattaforma – ha sottolineato – rappresenta un’opportunità importante per promuovere, per esempio, la fruizione del nostro parco avventura e, presto, della ciclovia dello Sparviere, dei percorsi trekking e di un parapendio che darà la possibilità di planare sul Golfo di Sibari. Finalmente si registra un cambio di paradigma: le identità si mettono in rete in una visione condivisa. Le identità sono importanti – ha aggiunto – però la squadra fa sempre la differenza. Bisogna adeguarsi a questo nuovo modello ed essere pronti ad accogliere anche persone che vogliono rimanere in maniera stanziale. Plataci, per esempio, accoglie 40 inglesi che hanno acquistato casa, risiedono per tutto l’anno o per la maggior parte del tempo e ai quali se ne aggiungeranno presto altri con il progetto Plataci Shire al quale stiamo lavorando».
Concetta Cardamone, intervenuta in rappresentanza della Pro Loco di Trebisacce, che ha molto apprezzato il titolo programmatico dato all’iniziativa che punta alla narrazione e che richiama la necessità di saper interpretare il prodotto turistico, ha sottolineato come il Progetto promosso da Abastante sia destinato a favorire la condivisione di obiettivi, a ri-progettare i turismi e ad abbracciare una nuova visione sviluppo locale. «In quest’ottica – ha aggiunto – bisogna far emergere nelle comunità il sentimento di appartenenza, dire addio ai pacchetti turistici e costruire esperienze per il viaggiatore che è diverso dal viandante/errante e che, quindi, dobbiamo accogliere in luoghi che diventano inter-luoghi. Non basta la capacità attrattiva. Serve essere competitivi a lungo termine. Ed in questo percorso, utile a combattere ad esempio il fenomeno dello spopolamento dei nostri borghi, giocano un ruolo fondamentale le Pro Loco ed azioni mirate attraverso i Marcatori Identitari Distintivi (MID®). Dobbiamo partire –ha concluso la Cardamone – dalla rieducazione affettiva delle nostre comunità ai nostri luoghi e contrastare l’oicofobia».